Solskjaer, da riserva di lusso a erede di Ferguson: lo United riparte da “Baby Face”
Dopo la bufera mediatica che si è abbattuta sull'Old Trafford, in seguito all'esonero di José Mourinho, Paul Pogba e compagni hanno solo bisogno di ritrovare un po' di serenità. A cercare di riportare un clima più sereno a Manchester, la dirigenza dei "Red Devils" ha deciso di chiamare una vecchia bandiera: Ole Gunnar Solskjaer. Il 45enne tecnico norvegese, da sempre nel cuore dei tifosi, ha infatti accettato con entusiasmo di sedersi in panchina al posto dello "Special One".
Definito una riserva di lusso nello squadrone dell'epopea Ferguson, Solskjaer conserva tutt'ora un posto speciale nella memoria del club inglese anche e soprattutto per quell'incredibile gol del 26 maggio del 1999, che regalò all'ultimo istante la Champions allo United. Formatosi come manager nelle riserve del club di Old Trafford tra il 2007 e il 2011, e dopo aver allenato anche il Cardiff (conoscendo tra l'altro la vergogna della retrocessione), Solskjaer ha invece confermato di essere un tecnico affidabile alla guida dei norvegesi del Molde.
La gioia di Solskjaer
Affiancato da altre due bandiere come Mike Phelan e Michael Carrick, ora per "Baby Face" (come da sempre viene chiamato a Manchester), comincia una nuova grande avventura: "Il Manchester United è nel mio cuore ed è fantastico tornare con questo ruolo – ha dichiarato il norvegese, al sito internet della società – Non vedo l'ora di lavorare con i talenti che abbiamo in squadra, con lo staff e con tutti al club".
"Ole è una leggenda del club con una grande esperienza, sia sul campo che nel ruolo di allenatore – ha aggiunto Ed Woodward, Vice Presidente esecutivo – La sua storia al Manchester United significa che vive e respira la cultura qui e tutti nel club sono felici di riavere lui e Mike Phelan. Siamo fiduciosi che compatteranno giocatori e tifosi in vista della seconda metà della stagione".