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Soldi, progetti e nuovi stadi: è tornata la Milano da bere

Milan e Inter guardano a Oriente per tornare al centro del calcio italiano. Dal bilancio ai progetti per i nuovi stadi, con Thohir e mr.Bee Milano sogna di nuovo in grande.
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Milano guarda a Oriente per riprendersi il calcio italiano. Tra Cina, Indonesia e Thailandia, l’estate ha cambiato gli scenari futuri, a breve e medio termine, di Milan e Inter.

Milan: il mercato – Galliani ha versato per intero i 30 milioni di clausola rescissoria per Carlos Bacca, anche per superare la concorrenza di Roma e Liverpool, e offerto al colombiano un quinquennale a 2,7 milioni di euro, più bonus, a stagione. Ha messo sul piatto 8 milioni per Luiz Adriano, che pure si sarebbe liberato a parametro zero a gennaio, blindato con un contratto fino al 2020. E messo sul piatto 20 milioni cash, senza bonus, per Andrea Bertolacci. E alla Roma potrebbe sfilare, per 30 milioni, Andrea Romagnoli, che Mihajlovic ha imparato a conoscere l’anno scorso alla Samp. I 25 milioni offerti dal Milan, e rifiutati dalla Roma, non sono così lontani dalla soglia, al momento immodificabile, fissata da Sabatini, e ci sarebbe il vantaggio dell’ingaggio non altissimo (guadagna ora 400 mila euro, potrebbe prendere 1.5 milioni, sempre meno di Mexes) e di una lunga finestra di alto rendimento. Sarebbe il primo difensore italiano di livello che arriverebbe al Milan dai tempi di Nesta, nel 2002. Poi, a parte Stam e Thiago Silva, gli unici investimenti per la linea difensiva hanno portato all’acquisto di Diniz, Zapata, Sokratis, Rami, Acerbi, Salamon, Senderos, Vergara. L’impressione è che il Milan, non partecipando alle coppe e con il bilancio sull’anno solare che chiude al 31 dicembre, stia allargando i cordoni della borsa pensando di rinviare alla prossima stagione le considerazioni sul fair play finanziario (le spese vanno ben al di là dei 45 milioni di debito massimo consentito) alla prossima stagione.

Mr.Bee, si fa – Entro fine mese, poi, mister Bee Taechaubol tornerà in Italia per definire l’acquisizione del 48% della società, per un valore di 480 milioni, e fornire nuovi fondi utili a completare la rosa rossonera. Due gli obiettivi principali: un centrocampista da affiancare a Jose Mauri e Bertolacci e Zlatan Ibrahimovic su cui, riporta Alfredo Pedullà, ci sarebbe già l’accordo con Raiola per un triennale da oltre 7 milioni a stagione. e il presidente del PSG Al Thani.

Lo stadio al Portello – Sull’estate del Milan pesa ancora la questione del nuovo stadio di proprietà al Portello. La Fondazione Fiera ha approvato il progetto, e la società si è impegnata a pagare 3,95 milioni l’anno a titolo di canone di utilizzo dell’area per 50 anni, anche se l’impianto non dovesse essere realizzato. Subito si è creato un agguerrito comitato “No stadio” che si oppone al progetto per tre ordini di ragioni. “Innanzitutto, le dimensioni dell’area: 50 mila metri quadri sembrano pochi” ci spiega Rolando Mastrodonato del comitato, “e un impianto ha bisogno di ampi spazi per i tornelli, per le vie di fuga, per questioni anche di sicurezza. Poi, c’è la questione del traffico: l’area è già normalmente congestionata, perché la vicina via Scarampo collega le autostrade Milano-Torino, Milano-Venezia e Milano-Laghi alla città. E infine i parcheggi. I 1000 posti previsti sono insufficienti. L’esperienza di San Siro ci dice che almeno 30-40 mila spettatori arrivano in macchina, e la metro lilla porta al massimo 300-350 passeggeri per viaggio”.

Lo scenario si è ulteriormente complicato dopo le dimissioni del vicesindaco, e assessore all’urbanistica, Lucia De Cesaris, che già si era espressa in favore del progetto dello stadio prima che fosse annunciato il vincitore del bando. Secondo Mastrodonato, esistono anche due problemi di carattere politico da risolvere. “Anita Sonego e altri presenteranno una mozione per chiedere se realizzare uno stadio rientri o meno nello statuto di Fondazione Fiera” annuncia Mastrodonato. “E resta da capire se un ente privato possa comunque decidere se e dove ubicare un secondo stadio a Milano”. In ogni caso, le dimissioni dell’assessore potrebbero allungare i tempi di realizzazione del progetto. L’obiettivo, per il cda di Fondazione Fiera, è arrivare alla firma del contratto a inizio agosto, per avere il progetto preliminare presentato alle istituzioni a settembre. Subito dopo, verrà convocata la Conferenza dei servizi, coinvolgendo Questura, Arpa e Sovrintendenza, che dovrà deliberare 90 giorni. La Conferenza, stavolta anche con la presenza rilevante della Regione, favorevole al progetto, si riunirebbe ancora per dare il placet al progetto esecutivo. Ma la presenza di un nuovo assessore, che avrà bisogno di tempo per ottenere tutte le conoscenze rilevanti, potrebbe rallentare la scaletta.

Inter: il mercato – Anche l’Inter, già sanzionata per violazioni del fair play finanziario, e che per questo deve comunque arrivare al pareggio di bilancio senza poter godere dell’interpretazione più morbida dopo la sentenza sul caso Striani, ha investito e non poco sul mercato. Finora, Thohir ha sborsato 61 milioni di soli cartellini: 30 dopo l’asta al rialzo con il Milan per Kondogbia (più 7-8 di bonus), che ha firmato un quinquennale da 3-5-4 milioni a stagione, 16 per il riscatto di Shaqiri, 8 per Murillo dal Granada (più uno di bonus e 1.2 di ingaggio base l’anno per cinque anni), 3.70 per far rientrare Santon, 4 per il prestito oneroso di Miranda e Montoya.

3 milioni dalla Cina – Gli obiettivi della dirigenza rimangono la diversificazione delle fonti di introito e il consolidamento sul mercato asiatico. Si spiega così la tournée in Cina, cui alla fine si è aggregato anche Shaqiri, con Milan e Real Madrid, che frutterà 3 milioni e permetterà alla società di lanciare contenuti sui social Weibo e Wechat. Pirelli (che ha uno stabilimento attivo in Cina), è insieme a Nike tra i marchi sponsor più coinvolti in questa operazione: ha studiato una operazione di marketing virale con una partita di calcio-balilla con persone al posto dei calciatori in legno. Pirelli ha un accordo di partnership da 13 milioni con i nerazzurri, ha partecipato con 600 milioni all’aumento di capitale e ha stabilito di apporre sulle maglie da trasferta il marchio Driver, la rete internazionale di gommisti ed assistenza meccanica leggera, con oltre 400 punti vendita in Italia. Non è la prima volta che la casa madre compare con un marchio diverso: da PirelliFilm nel 2006, alla scritta in ideogrammi cinesi (celebre il caso della Supercoppa Italiana 2010 a Pechino) a Pirelli Winter l’anno scorso. Ma questa diversificazione del brand, presentata come una mossa strategica per aumentare la consapevolezza del marchio, si potrebbe anche interpretare come un segnale di raffreddamento, visto il contratto di sponsorizzazione in scadenza nel 2016.

San Siro nerazzurra – Nella sua personale campagna di rafforzamento a Milano, Thohir ha segnato in rosso il 2018, l’anno in cui l’Inter potrebbe iniziare a gestire San Siro, teatro l’anno prossimo della finale di Champions League, cinque mesi dopo la fine dell’Expo. Francesco Ragazzi, che ha firmato il piano parziale di ristrutturazione da 8.7 milioni, ha previsto di spostare le panchine in mezzo al pubblico, come allo Juventus Stadium e all’Old Trafford, già a partire dalla stagione che sta per iniziare. Se il Milan troverà l’accordo con il comune, l’Inter completerà i lavori che prevedono l’abbattimento del terzo anello, costruito per i Mondiali 1990, sostituito da negozi e ristoranti. Resta solo, eventualmente, da capire se Thohir, una volta scaduta la convenzione con cui Inter e Milan gestiscono lo stadio, vorrà acquistarlo o si accontenterà di un diritto di utilizzo a lunga scadenza. Ma del doman, soprattutto di questi tempi, non v’è certezza.

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