519 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Soldato perde una gamba in missione: ora è il bomber della Nazionale

Salvatore La Manna, bersagliere dell’esercito, ha perso la gamba sinistra nel 2009 in Libano. Questo tremendo incidente non gli ha impedito di continuare a giocare a calcio. Nel prossimo mese di maggio rappresenterà l’Italia agli Invictus Game.
A cura di Alessio Morra
519 CONDIVISIONI
Immagine

Salvatore La Manna è un trentacinquenne palermitano che nel 2009 durante una missione in Libano, a cui partecipava come bersagliere dell’esercito (la seconda a cui prese parte nel paese asiatico dopo essere stato già in Iraq e in Kosovo), perse una gamba. La sua vita naturalmente cambiò in modo radicale. Adesso, a distanza di tanti anni, La Manna è riuscito a ritrovare il sorriso. Perché l’ex soldato rappresenterà l’Italia agli Invictus Game, le Olimpiadi dei militari feriti, che si terranno a Orlando dal 4 al 14 maggio, in tante discipline, ma non nel calcio, sport in cui gioca con le stampelle ed è molto forte, come testimoniano le valanghe di gol. Il calcio a La Manna regala tante soddisfazioni: “Ho iniziato qualche anno fa in un torneo organizzato da mio fratello ho fatto due gol in due minuti, da allora tutti mi vogliono in campo e io sono felice”.

La Manna, oltre a guidare l’attacco della della “Nazionale di calcio amputati”, pratica tantissimi sport e a Orlando parteciperà alle gare di ‘rowing in door’, canottaggio su finta canoa, ‘sitting volley’, la pallavolo da seduti e il rugby in carrozzina:

Io amo lo sport, per me è vita, mi toglie i pensieri brutti. So che la mia esperienza serve da stimolo anche per le altre persone con disabilità. Io però lo faccio anche per me stesso: va bene partecipare, ma a me piace vincere. Spero di tornare dagli Stati Uniti con una medaglia.

In una bella intervista l’ex militare ha parlato dell’incidente subito in Libano, in cui egli salvò il compagno d’armi, ha parlato anche del percorso che ha fatto in tutti questi anni, del calvario post incidente e della grande ripresa, avvenuta anche grazie al calcio, sport in cui fa la differenza:

Eravamo di pattuglia a bordo di un blindato su una strada sconnessa: una trappola. Abbiamo dovuto fare retromarcia, il mezzo si è capovolto e io sono rimasto sotto. Prima però sono riuscito a tirare giù il mio compagno, Alessandro Amalfi, che continuava a stare lì a fare il suo dovere. Dopo quello incidente è iniziato un calvario che però mi ha permesso di scoprire me stesso. Mi ero appena sposato, volevo vivere! Ero ancora nel letto dell’ospedale e già pensavo a quando sarei tornato a giocare a calcio, magari come portiere. E invece, anche con le stampelle, dribblo, palleggio, scatto e segno.

519 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views