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Soldato Buffon: “Le amichevoli? Quando l’Italia chiama io rispondo presente”

Buffon conferma il ritorno in Nazionale per le prossime amichevoli contro Argentina e Inghilterra. Tanti i temi affrontati, dal possibile ritorno di Balotelli ai consigli di Federer fino alla lotta scudetto con il super Napoli di Sarri: “Se non fossi il portiere della Juve mi piacerebbe lo Scudetto a Napoli? Mi piacciono le storie di sport, di passione e a Napoli tutto questo c’è”
A cura di Marco Beltrami
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Quando la Nazionale chiama, si può rispondere solo "presente". Gigi Buffon ha accettato la proposta del neo ct Di Biagio e difenderà i pali dell'Italia in occasione delle prossime amichevoli contro Argentina e Inghilterra (e magari anche con le successive con Francia e Olanda, a giugno). A confermarlo è stato lo stesso numero uno della Juventus ai microfoni di Tiki Taka, senza sciogliere però i dubbi su quello che accadrà dopo, quando potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi del ritiro, considerato come una "prima morte".

Perché Buffon ha deciso di giocare le amichevoli dell'Italia contro Argentina e Inghilterra

Nell'intervista esclusiva nel corso della trasmissione di Italia 1, Buffon ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a proseguire la sua avventura con la Nazionale, almeno per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra in programma a marzo: "Non c'è da aggiungere niente se non che ho un senso di responsabilità e di attaccamento che mi sentivo di dare ancora alla Nazionale in questo momento di transizione. C'è un ciclo di amichevoli delicate, pensavo di andare in vacanza qualche giorno ma penso che quando la nazionale ha bisogno di te, bisogna rispondere presenti e non disertare. Poi da giugno si faranno altri ragionamenti. E' una forma di fedeltà e un senso di responsabilità verso l'Italia. Sta nascendo una Nazionale nuova e le prime gare non sono proprio tranquille, incontreremo Argentina e Inghilterra e penso che qualche giocatore esperto sia utile inizialmente".

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Cosa farà Buffon a fine stagione

L'esperienza di Buffon con la Nazionale dunque non si concluderà con la triste immagine delle sue lacrime a San Siro dopo la mancata qualificazione ai Mondiali. Cosa accadrà però a fine stagione? I portiere si ritirerà o continuerà a giocare? Una decisione che Gigi ha rimandato dunque a giugno: "Adesso devo solo concentrarmi su questo finale di stagione. Sono sicuro e sono molto tranquillo su quella che sarà la mia scelta che comunicherò, d'accordo con la società, al momento opportuno. Futuro da dirigente? Ognuno di noi deve seguire la strada che sente dentro e la passione che cresce nella propria anima. Mi auguro di avere un'altra fiamma di passione che mi indichi un ruolo da poter seguire anche in futuro. Per chi vive di emozioni così forti come noi calciatori, lo smettere di giocare è come se fosse la ‘prima morte' che si subisce. Perché si ferma un'esperienza talmente bella che tutto il resto sembra non avere valore ma poi col tempo ti accorgi che ci sono altre cose che ti fanno sentire comunque importante".

Buffon sull'erede Donnarumma, Alisson e Szczesny

A prescindere dalle sue volontà future, la Nazionale del post Buffon sembra essere in buone mani grazie a Donnarumma. Il numero uno della Juventus esalta le doti del giovane portiere del Milan, e ne approfitta per elogiare anche il romanista Alisson e il suo secondo Szczesny: "Ho incoronato Donnarumma mio erede? Non l'ho incoronato io, ha grandi doti e si è meritato da solo questa cosa con le splendide prestazioni che sta facendo. Sorpreso da Alisson? No, lo è chi non consoce il ruolo del portiere. L'avevo già adocchiato da due–tre anni e mi aveva sempre colpito per la tranquillità con cui gestisce le gare e per come rende semplici delle parate difficili: dà grande sicurezza alla difesa e alla squadra. Szczesny? Siamo molto amici e siamo molto legati perché abbiamo creato una collaborazione stupenda che si vede anche in campo. Ogni volta che gioca ha sempre fatto bene, ci ha regalato molti punti".

Cosa pensa Buffon del ritorno in Nazionale di Balotelli

E a proposito di Nazionale, cosa pensa Buffon del possibile ritorno in azzurro di Balotelli? Il portiere ne sarebbe felice: "Sarei felice se Mario tornasse perché avrebbe la possibilità di dimostrare che è maturato al 100%, potrebbe far vedere con continuità che è diventato un grande giocatore. Penso che Balotelli per quello che sta facendo negli ultimi due anni meriti di essere preso in causa anche per la Nazionale. E’ un grandissimo talento, non ha mai avuto grande continuità ma la speranza è che sia maturato al massimo. Solo in Totti ho visto la sua stessa potenza e precisione di tiro".

Il rapporto con Francesco Totti

E chissà che Gigi in questi mesi non abbia chiesto consigli al suo amico Francesco Totti, che nella scorsa stagione a malincuore ha lasciato il calcio per intraprendere una carriera da dirigente: "Lo conosco dall'Under 15 della Nazionale. Abbiamo passato 25 anni di calcio insieme e non dico nulla di nuovo se affermo che lui insieme a Del Piero, Baggio, Cassano e Pirlo sono stati i più grandi talenti in assoluto per quanto riguarda la fase offensiva. Credo che lui abbia sofferto tanto quando ha strappato questo cordone che lo legava alla Roma e questo allontanamento dal ruolo di giocatore. Ma arriva il momento per tutti e bisogna prepararsi a un altro tipo di vita. Questa cosa non è semplice ma è inevitabile. Francesco ha detto che la voglia di giocare ci sarà sempre e questa cosa è normale, soprattutto per lui che è stato un protagonista così importante. Questa cosa ci sarà sempre, anche a 70 anni".

Ronaldo il Fenomeno, N'Kono e i consigli di Federer

Se Ronaldo il Fenomeno è l'avversario più forte contro il quale abbia mai giocato, l'idolo di Buffon è l'ex portiere del Camerun N'Kono. Grande ammirazione invece per una leggenda come Federer, con il quale il numero uno è in contatto: "Ronaldo il Fenomeno è stato qualcosa di incredibile e poi quelli erano anni particolari e all'epoca sembrava un extraterrestre che giocava con degli umani. Il mio affetto per il Camerun nasce a Italia 90, nella partita inaugurale contro l'Argentina. E da lì nacque il mo amore per il Camerun e per N’Kono, portiere spettacolare e mirabolante. Federer?Ogni tanto ci scriviamo e ci psicanalizziamo a vicenda perché tre anni fa in un'intervista disse che si ispirava a me".

Buffon sul Napoli da scudetto

Chiusa la parentesi personale è tempo di parlare della Juve e del duello a distanza con il super Napoli di Sarri, reduce dal 5-0 di Cagliari che ne ha confermato la strepitosa stagione. Buffon esalta gli azzurri e rivela di aver tifato per loro in Europa League: "Non l'ho vista ma mi sembra che il Napoli non abbia avuto particolari problemi. Sicuramente psicologicamente si stava meglio a meno uno ma siamo una squadra da battaglia e sappiamo che se quest’anno vogliamo regalarci il settimo Scudetto c'è da fare qualcosa di strepitoso e straordinario perché il Napoli non sta veramente regalando niente. Se non fossi il portiere della Juve mi piacerebbe lo Scudetto a Napoli? Mi piacciono le storie di sport, di passione e a Napoli tutto questo c'è. E da italiano mi è dispiaciuta l'uscita del Napoli dall'Europa League perché una squadra come gli azzurri poteva vincere la competizione E avrei tifato per la loro vittoria a differenza di Ferlaino che ha detto che tiferebbe per la Juve solo fino alla finale".

I punti di forza della squadra di Sarri e la crescita di Insigne

I punti di forza del Napoli sono a suo dire dalla metà campo in su, con un Lorenzo Insigne che è maturato moltissimo ed è pronto anche per fare la differenza in Nazionale: "Penso che la fase offensiva del Napoli sia incredibile. I tre davanti, più Hamsik e Allan adesso sono devastanti.  Insigne e la panchina con la Svezia? Lorenzo dopo quella gara ha dimostrato di essere un campione, un giocatore molto maturo che pensa al gruppo. Infatti dopo l’eliminazione non ha fatto una dichiarazione contro il CT, non ha fatto nessun tipo di polemica. Questo la dice lunga sulla crescita di Lorenzo in questi anni".

Le finali di Champions perse con la Juventus

A proposito della Juve, c'è il sogno di conquistare un'altra finale di Champions. Sarebbe la 4a per il portiere che torna a parlare di quelle perse: "Io ho giocato tre finali e le ho perse tutte. Non so se questo può incidere, col Milan abbiamo sbagliato tre rigori su cinque, invece nelle ultime due abbiamo giocato contro squadre superiori, come il Barcellona dove abbiamo perso per episodi ma giocando alla pari. A Cardiff invece siamo stati troppo presuntuosi, pensavamo di giocarcela alla pari e se si ha questo pensiero col Real vuol dire che non abbiamo capito come affrontare una squadra come il Real Madrid".

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