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Siviglia, Emery e i no alle italiane: “Napoli senza Champions, Milan grande addormentata”

Il tecnico corteggiatissimo dagli azzurri e dai rossoneri durante la prima fase di mercato ha preferito rimanere al Siviglia per poter giocare la Champions e la Supercoppa.
A cura di Marco Beltrami
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I due successi consecutivi in Europa League hanno contribuito a farne uno degli obiettivi di mercato di mezza Europa. Unai Emery con il suo Siviglia ha scritto pagine importanti della storia del calcio e si è garantito il titolo di allenatore più corteggiato d'estate. Tanti i sondaggi per lui, anche da parte di club prestigiosi come Real, e soprattutto Milan e Napoli. Le due società italiane nelle primissime ore di trattative hanno fatto il possibile per assicurarsi il classe '71 che però ha rispedito tutte le proposte al mittente con un secco "No, grazie". Una scelta motivata in una lunga e interessante intervista concessa al Corriere dello Sport: "Io sono riconoscente al Siviglia, lo rispetto e ringrazio per l'interesse dimostrato da altre società, anche perché conoscere gente del calcio è sempre importante, è una cosa che ti arricchisce".

La prima società a muoversi, quest'anno, per lui è stata il Napoli, con tanto di incontro con il presidente De Laurentiis che ha poi ripiegato su Sarri. Ecco come il mister del Siviglia ha giustificato il rifiuto al presidente azzurro, e ad una squadra che a differenza degli spagnoli non disputerà la prossima Champions: "E De Laurentis è un presidente che ha manifestato un grande interesse per me e per il mio lavoro.  Ringrazio il presidente del Napoli, mi ha fatto piacere conoscerlo, abbiamo avuto un bel colloquio. Questo ha provocato un dibattito qua a Siviglia, e il Napoli offre molto a un allenatore per crescere: un campionato che mi attrae, una squadra con buoni giocatori, alcuni di loro li conosco. Inoltre il faccia a faccia con De Laurentis è stato positivo, è un uomo che ha riportato in alto il Napoli, gli manca solo un pizzico per stare nella élite del calcio. Chi lo sa che il futuro non ci riservi un'avventura insieme a Napoli, ma ora come ora non era il momento di lasciare Siviglia, la mia priorità è la Champions e il Napoli non me la dava, mentre il Siviglia sì".

Da ben 2 anni invece alla porta di Emery bussa ripetutamente il Milan. Un motivo d'orgoglio per Emery che anche in questo caso ha dato priorità alla possibilità di giocare la Champions: "Mi hanno cercato per due stagioni, io logicamente li ringrazio e sono sempre disposto ad ascoltare, ma ho intrapreso un cammino che mi sono conquistato passo dopo passo nel Siviglia con la qualificazione in Champions. Però sono felice che anche grandi squadre come il Milan riconoscano il mio lavoro". E proprio al Milan si è trasferito il suo ormai ex pupillo Carlos Bacca che avrà il compito di svegliare quella che Emery definisce come una squadra "addormentata": "Bacca è un esempio di quello che vuol dire crescere. La sua forza sono la fame e l'ambizione, perché non si pone limiti, ed è per questo che ha fatto quello che ha fatto nel Siviglia. Sono molto orgoglioso di aver lavorato e aver contribuito alla sua maturazione. Ora è al Milan, in un top club dove probabilmente, e anche lui lo sa, non può avere quello che gli avrebbe dato il Siviglia. A me interessa giocare la Supercoppa, la Champions, però Bacca ha la possibilità di vestire la maglia di una grandissima squadra che è addormentata. E lui vuole svegliare questo Milan ed essere partecipe di questa rinascita, è totalmente lecito. Per lui è un'opportunità e ha tutte le carte in regola per riuscirci, mentre per il Siviglia è un'iniezione economica importante".

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