Simone Tiribocchi per THE BBEST: “A 33 anni voglio tornare grande in Serie A”
La 39a giornata di Serie B ha emesso finalmente dei verdetti importanti, molto attesi. Uno di questi ha fatto esultare il territorio orobico, visto che l'Atalanta si è guadagnata la Serie A. Una squadra che assieme al Siena ha dominato il campionato e che dopo un solo anno di purgatorio torna nel calcio che conta. Uno dei grandi protagonisti è stato sicuramente Simone Tiribocchi, autore di reti importanti e di una doppietta nel match che ha regalato la promozione matematica all'Atalanta, quello contro il Portogruaro. Dopo Sasa Bjelanovic un altro atalantino merita il titolo di migliore della giornata ed è il protagonista per la nostra rubrica THE BBEST. Il popolare "Tir" ci ha raccontato della vittoria del campionato e dei progetti della società per il futuro.
Una doppietta nel giorno della festa promozione: sul ritorno in Serie A c'è la firma di Simone Tiribocchi. Cosa significa per te?
"Significa molto, lo volevamo da inizio anno, specie noi che c'eravamo l'anno scorso. Abbiamo lavorato duro per questo e ci siamo riusciti. La doppietta col Portogruaro mi ha reso felice, è stata la prima ed è servita alla squadra".
Un campionato praticamente dominato dall'Atalanta: credi sia stato solo un anno di transizione?
"L'Atalanta è una delle società più importanti, ha tantissimi sostenitori ed è un club molto molto solido. Ha anche una storia che non è da tutte. Credo che meriti di tornare in Serie A perchè il posto che le compete".
La squadra torna nel massimo campionato dopo appena un anno: cosa devono aspettarsi i tifosi nerazzurri per il 2011/2012?
"Già quest'anno la società ha investito tanto, allestendo una rosa di venticinque giocatori tutti molto forti. Il nuovo presidente ha grande merito e sicuramente continuerà ad investire perchè crede nel progetto. Cercheremo di fare ottime cose anche il prossimo anno".
Avete fatto un testa a testa col Siena, squadra dove hai giocato e dove hai segnato sedici gol in un anno. Pensi sia stato quello l'anno che ti ha consacrato come grande bomber?
"Direi di si, fu il primo anno con Papadopulo che è un tecnico a cui devo molto. Mi ha fatto cambiare e mi ha fatto crescere come calciatore, poi fu il primo anno in doppia cifra anche se avevo sempre fatto dei gol. Sicuramente fu una svolta".
Nel 1998-99 hai vissuto la favola del Savoia promosso in Serie B: che ricordi hai di quell'anno?
"Fu un emozione grandissima, facemmo una grande festa a Torre Annunziata. Era la mia prima esperienza tra i professionisti, venivo dalla Primavera del Torino ed era un campionato difficilissimo. Era il girone meridionale e c'erano grandi squadre, nei playoff eliminammo il Palermo e poi in finale la Juve Stabia. Ricordi molto belli".
Due anni e mezzo al Chievo in Serie A: cifre positive ma poi il passaggio a Lecce. Cosa ti spinse ad andare in Salento?
"Al Chievo stavo bene, giocavo poco ma riuscivo sempre a segnare quando giocavo. Poi si sono create delle situazioni particolari, con l'arrivo di Delneri che decise di puntare su altri giocatori e quando Papadopulo mi ha voluto al Lecce ho deciso di andare. Il mercato di gennaio è molto veloce e devi decidere in fretta".
A Lecce arriva la promozione: da ex-leccese credi che la squadra riuscirà a salvarsi quest'anno?
"Io mi auguro di si, perchè se lo merita. Ha perso dei punti in maniera incredibile ma ha fatto benissimo con tutte le grandi. Ho ancora tanti amici là quindi mi farebbe piacere se si salvassero".
Voi siete già in A, ma secondo te oltre al Siena chi altro vi farà compagnia il prossimo anno?
"Sono tutte ottime squadre. Sulla carta il Torino è la migliore ma nei playoff chi arriva terzo è avvantaggiato e credo che sarà il Varese, quindi credo che ce la possano fare".
Fra tutti i partner d'attacco che hai avuto con chi ti sei trovato meglio?
"Ho giocato con giocatori importanti, come Amauri e Ferrante, ma quello con cui mi sono trovato meglio credo sia stato Pellissier. Vedeva il calcio come lo vedevo io quindi ci trovavamo in campo come fuori, visto che è anche un amico".
In conclusione: Simone Tiribocchi chiuderà la carriera in nerazzurro?
"A trentatrè anni non puoi certo sognare, quindi la mia intenzione è rimanere a Bergamo dove mi trovo benissimo. Anche mia moglie sta benissimo qui, abbiamo legato con molta gente quindi voglio restare per continuare a segnare anche in Serie A".