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Si chiama Omar Rossetto ed è stato l’ultimo a parare un rigore a Balotelli

Per trovare l’ultimo portiere che ha fermato “Bad Mario” dal dischetto, bisogna riavvolgere il nastro fino al Marzo 2006. Da quel Lumezzane-Cittadella, Balotelli è praticamente diventato infallibile.
A cura di Alberto Pucci
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Quello segnato a Cech, nella sfida contro la Repubblica Ceca, è stato forse quello più importante ma, c'è da scommetterci, anche gli altri 19 conservano un posto speciale nella memoria di Mario Balotelli. Il feeling con gli undici metri dell'attaccante milanista sembra non conoscere crisi. Nella bolgia dello Juventus Stadium, Balo ha confermato di essere un "killer" del dischetto: uno al quale, difficilmente, si può far perdere la freddezza necessaria per tirare un calcio di rigore. A volte, però, basta un po' di fortuna ed una piccola esitazione di colui che va sul dischetto, per fermare (o respingere) il pallone. E' quello che successe, nel lontano marzo 2006, a Omar Rossetto: ex portiere della squadra Allievi Nazionali del Cittadella. Fu, infatti, lui a parare l'ultimo rigore a Mario Balotelli, in un Lumezzane-Cittadella di tanto tempo fa. Dolci ricordi per Rossetto, che oggi sta combattendo contro una maledetta "spodiloartrite" che gli ha negato la gioia di continuare a parare. Vecchie emozioni ricordate ai microfoni di Sky Sport 24: "Quel giorno, sul dischetto, guardò troppo alla mia sinistra e poi tirò a destra dove avevo appena deciso di buttarmi. Penso però che se lo avesse tirato come li tira adesso non l'avrei mai preso". Mario, lo specialista, quel giorno fallì l'occasione di evitare la sconfitta al suo Lumezzane. Quella, però, fu l'ultima volta che un portiere gli negò la gioia del gol: "È il migliore a calciare i rigori – continua Rossetto – Sono angolati e potenti, impossibile fermarli". Lui ci riuscì, come potrebbero riuscirci anche quattro "para rigori" che, prossimamente, incroceranno il milanista: Brkic dell’Udinese, Mirante del Parma, Handanovic dell’Inter o Consigli dell’Atalanta. Rossetto, in cuor suo, si augura che Mario continui a segnare: quel rigore parato, in fondo, potrebbe essere il miglior antidolorifico per lenire i dolori di una carriera rovinata da una brutta malattia.

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