Serie B, i giocatori del Cittadella vanno a zappare: “Il lavoro giusto per noi!”
"A lavorare, andate a lavorare" è uno di quei cori che quando i giocatori lo sentono è meglio per tutti muoversi, correre e possibilmente vincere. Perché significa solamente una cosa: che i propri tifosi sono stufi della propria squadra e il clima si sta scaldando. Ma quando a zappare ci vanno realmente e senza che nessun tifoso glielo chieda allora la musica cambia. E diventa una storia da raccontare. Come quella del Cittadella che sta vivendo una piccola favola in serie B dove oggi si giocherebbe i play off per salire in Serie A. Un sogno che a giugno potrebbe trasformarsi in realtà qualora i ragazzi di Venturato proseguiranno a questi ritmi. Intanto, però, con zappa e rastrelli hanno provato sulla loro pelle quanta sia duro il vero lavoro, la vera fatica lontano dal pallone.
Cullare il sogno promozione – L'ultima uscita non è stata delle migliori: contro la Ternana che sta lottando per non retrocedere in Lega Pro è arrivata una sconfitta indesiderata eppure i tifosi del Cittadella non hanno criticato i giocatori scesi in campo. Dopotutto la squadra staziona al quinto posto della serie B e, qualora finisse adesso il campionato, giocherebbe i playoff per salire in Serie A. Un traguardo che a inizio stagione non era nemmeno lontanamente immaginabile e che adesso risulta essere a portata di mano. Dunque, pensarci non è reato, anzi.
Zappa, vanga e fatica – Intanto, però, la squadra ha deciso di aderire ad una iniziativa “Un giorno per la tua città”, promossa dalla Lega di Serie B per riqualificare e pulire la cinta muraria della città veneta situata sui passi del ‘Camminamento di Ronda'. Tutti, nessuno escluso, con forconi e pale e schiena china: nessuno però si è permesso di lamentarsi realmente con il tecnico Venturatom nemmeno il portiere Alberto Andrea Paleari che ha immortalato il momento dei lavori con ironia. Ovviamente pubblicando il tutto sui social network, via Instagram, in uno scatto emblematico con la seguente didascalia: “Finalmente hanno trovato il lavoro giusto per alcuni di noi! Zappe, motoseghe e rastrelli! Che fatica!”.
