Serie B 2017-18, valore delle rose: Palermo in A, Bari ai playoff, Venezia ai playout
Ormai la fusione fra calcio ed economia è pressoché totale, completa quasi definitiva. Una fusione tale che porta, spesso, eccetto rare occasioni nelle quali il pallone regala ancora qualche storia magica, alla vittoria i club più ricchi e costosi di ogni singolo campionato, di qualsiasi categoria o nazione.
Così, Con l'anticipo serale fra Parma e Cremonese (due nobili che intendono riprendersi il proscenio che meritano) che solleva il sipario del torneo di Serie B 2017-2018, vediamo la classifica di questa edizione della Cadetteria fondata sui valori di mercato delle singole rose delle 22 squadre partecipanti.
Lotta per la promozione: Palermo favorito, Frosinone secondo
Per la lotta promozione nell’estenuante torneo di Serie B che, per certi versi, somiglia più ad una maratona che ad un torneo di calcio con le sue 42 gare stagionali più, eventualmente, Playoff o Playout, il computo dei “market value” vede una favorita su tutti: il Palermo.
E sì perché i rosanero del tecnico Tedino pur avendo ceduto prospetti importanti come Pezzella all’Udinese, Goldaniga al Sassuolo o Gonzalez al Bologna, possiedono ancora il miglior valore di mercato dell’intera categoria con una valutazione della rosa che si aggira sui 30.5 milioni di euro.
Uno score molto buono in grado di alimentare le speranze di tornare in A da parte dei tifosi siciliani che sognano, così come accaduto negli ultimi due anni con Verona e Cagliari, di vedere la compagine più forte sulla carta e con una rosa di valore superiore trionfare anche sul rettangolo verde al termine del campionato. A seguire, invece, nella bagarre per il secondo posto che garantirebbe il salto in massima categoria, fra Pescara e Frosinone, è proprio quest’ultimo ad avere la meglio con una valutazione complessiva della rosa di 26.1 milioni di euro. Un successo risicato di appena 1.8 milioni di euro che condannerebbe gli abruzzesi al mini-torneo, con mille avversità e variabili in più, dei Playoff.
Bagarre Playoff: Pescara terzo, Spezia a chiudere all’ottavo posto
Per i Playoff, anche qui, la griglia sembra abbastanza definita con il Pescara invischiato nella lotta a eliminazione diretta per la promozione anche a causa del risicato distacco dalla quarta in classifica. Il regolamento, infatti, prevede la possibilità di non far disputare gli spareggi in caso di ampio margine di vantaggio (15 punti) della terza classificata sulla quarta. Margine che, almeno in termini di valori di mercato, non c’è con l’Empoli ad un tiro di schioppo dai biancoazzurri.
Detto della terza e la quarta, il quadro delle partecipanti alla “post-season” dovrebbe essere composto dal Bari del campione del mondo Fabio Grosso quinto a quota 16.6 milioni di euro, dal Parma di Roberto D’Aversa a 16.2 milioni di euro, dal Perugia di Federico Giunti a 14.9 e, a chiudere, dallo Spezia di mister Fabio Gallo a 14.8 milioni di euro. Un tabellone piuttosto interessante che, se dovesse ripetersi quanto accaduto appena due mesi e mezzo fa, vedrebbe la quinta (lo scorso anno il Benevento) e la settima (il Carpi), affrontarsi nella decisiva sfida finale con Bari e Perugia a contendersi la Serie A, un gradito ritorno dopo, rispettivamente, 7 e 13 anni.
Gli scontri Playoff
Turno preliminare: Parma-Perugia; Bari-Spezia;
Semifinaliste: Empoli- ? ; Pescara- ? ;
Dal Brescia al Cesena alla Salernitana, tante “nobili” nel limbo
Attraversando, in maniera discensionale, la graduatoria della B futura, il limbo di quelle poste a metà del guado fra il sogno della A e l’incubo della retrocessione in Serie C troviamo diverse squadre. Dal Novara (14.3 milioni di euro) alla Cremonese (14), dal Cittadella (12.7) alla Salernitana (12.3), dal Cesena (11.5) all’Entella (10.8) fino al Brescia (11.5) e all’Ascoli (10.4), infatti, rintracciamo le compagini che non hanno/avrebbero molto da chiedere al prossimo torneo della Cadetteria poste, in ordine sparso, dal nono al 17esimo posto della classifica. Posizioni piuttosto tranquille ma prive di grandi emozioni, in un senso o nell’altro, per le rispettive tifoserie con club che pure meriterebbero, dato il loro blasone e la loro storia pregressa, altri contesti di gioco.
Lotta per non retrocedere, Ternana spacciata
I valori di mercato della B non lasciano spazio a dubbi nemmeno nella zuffa per non retrocedere. Implacabili, impietosi e spietati, infatti, i market value complessivi delle rose vedono già in Serie C la Ternana del baby Plizzari e di mister Pochesci con una rosa che vale solo 7 milioni di euro, il neopromosso Foggia di Fedato e del bomber Mazzeo a quota 7.1 milioni e, a chiudere il cerchio di quelle che dovranno/dovrebbero ritornare in C senza l’appello dei Playout, la Pro Vercelli di mister Grassadonia con 7.28 milioni di euro. Un giudizio proveniente da un mero gioco economico-finanziario sul valore dell’attuale capitale umano a disposizione ma che, magari chissà, potrebbe essere carburante, linfa vitale per sovvertire le previsioni di inizio anno.
Playout, la sfida è fra Carpi e Venezia
A giocarsi la permanenza in B in un autentico spareggio per la sopravvivenza, rispettivamente con un valore di 10.2 e 7.6 milioni di euro, avremmo il Carpi, finalista per il ritorno in A appena due mesi orsono, ed il Venezia di Pippo Inzaghi appena promosso dalla ex Lega Pro. Uno scontro esiziale di grande importanza che viene fuori, specie per gli emiliani, dalle tante cessioni estive (Di Gaudio, Belec, Letizia, Bianco, Crimi, Comi o Fedele) e, lato veneziano, per una rosa composta da tantissimi giovani e da calciatori molto esperti (Geijo, Domizzi, Soligo), i cui valori, per ragioni differenti, non sono di certo al top.