Serie A, top e flop del 2010

E' tempo di decidere chi debba infiocchettare questo 2010 e tenerlo nel cassetto dei ricordi più dolci e chi invece debba stappare lo champagne per festeggiare la fine di un annus horribilis
top
Cavani:
un 2010 da incorniciare. Ha trascinato il Palermo alla conquista della qualificazione in Europa League con prestazioni fantastiche. Poi un mondiale da protagonista con la squadra rivelazione del torneo, l'Uruguay. In estate il lungo corteggiamento di mezza Europa alla fine l'approdo al Napoli, una scelta che si è rivelata perfetta per l'attaccante uruguagio, che sotto il Vesuvio ha trovato la definitiva consacrazione. Goals da cineteca e 2 posto in classifica per il Napoli. Chapeau
Eto'ò:
L'abbraccio di Mourinho che gli mostra le 3 dita sotto il cielo di Madrid simboleggianti le 3 coppe campioni vinte dal camerunense. L'epilogo fantastico di una stagione fatta di sacrifici e grandi soddisfazioni. E' stato uno dei protagonisti del triplete nerazzurro e, dopo una parentesi mondiale non felicissima, ha ripreso a segnare valanghe di goal, trascinando un inter stanca verso la qualificazione agli ottavi di Champions leaugue e la conquista del mondiale per club.
E' l'unico giocatore dei nerazzurri che ha offerto prestazioni di livello elevatissimo anche dopo la notte del Bernabeu
Del Neri:
Un traguardo storico con la Sampdoria, il quarto posto e la qualificazione ai preliminari di Champions, poi la nuova avventura nella Juventus, dove far rinascere una squadra e una piazza dalle ceneri della precedente gestione. Come la fenice la Juve è tornata a volare, grazie al progetto cucito dal tecnico friulano sulla Sampdoria e riadattato alla perfezione per la vecchia signora. Sacrificio, nessun divismo, gioco sulle fasce, abnegazione tattica e spirito di gruppo. Cosi la Juve è tornata grande
flop
Porcedda:
E'arrivato tronfio di entusiasmo e spavalderia, presentandosi come il nuovo volto del calcio. Puntare sui giovani e bilanci in regola. Si è rivelato per quel che è. Un gestore di discoteche truffaldino, bugiardo e per certi versi ingenuo, che con peripezie da saltimbanco di provincia ha rischiato di fare fallire una delle società più gloriose del nostro calcio. Fuggito da Bologna scortato dalla Digos, ha avuto pure l'ardire di proferire queste parole" ce ne andiamo via a testa alta, abbiamo lavorato per il bene del Bologna" il 2010 ha avuto la sfortuna di portare alla ribalta delle cronache personaggi di questo calibro.
Benitez:
Doveva raccogliere la pesantissima eredità mourinhana. Ha fatto di tutto per fare rimpianger lo specialone, metodi di preparazione sbagliati, incomprensioni con la squadra, prestazioni insufficienti, sconfitte a raffica ed infine la stoccata in mondo visione al suo datore di lavoro. Ha chiuso la parentesi breve con l'inter senza lasciare il segno se non per le sue polemiche con la dirigenza. Ha diverse attenuanti, ma purtroppo rientra di diritto nella categoria dei flop del 2010.
Diego:
Arrivò nel 2009 col compito di far fare il salto di qualità alla Juventus dopo aver incantato in Bundesliga. E' colato a picco insieme a tutta la banda di Ferrara, diventando, con Felipe melo, il simbolo di una campagna acquisti sbagliata. Ha lasciato Tornio pieno di livore e rimpianti e, mentre il suo ex compagno rinasceva con Del neri, lui si è perso nuovamente in Germania, collezionando insufficienze col Wolfsburg. E' notizia di ieri che il club della BMW se ne voglia sbarazzare. Un 2010 da incubo