Serie A, pagelle della 22a giornata: Inter da incubo, Atalanta in corsa per la Champions
Ben sei pareggi solo tra sabato e domenica e un numero di gol che è diminuito rispetto agli standard a cui ci aveva abituato il 2019 targato Serie A. Ma forse è giusto così considerando che si è giocato anche durante la settimana in Coppa Italia. Un turno, quello appena trascorso, che è stato una continua sorpresa. Dalla vittoria del Napoli, promossi a pieni voti dopo la vittoria per 3-0 contro la temibile Sampdoria di Quagliarella, all’incredibile 3-3 dell’Allianz Stadium di Torino tra Juventus e Parma con i bianconeri ancora una volta fermati dopo le tre sberle di Bergamo in settimana. Ancor più clamoroso però, è stato il ko subito a San Siro dall’Inter contro il Bologna che ha aperto ufficialmente la crisi nerazzurra e anche un solco tra squadra, società, calciatori, tifosi e soprattutto allenatore. Non si fanno del male in un autentico spareggio Champions Roma e Milan che all’Olimpico non vanno oltre lo 0-0 per un pari che probabilmente va bene ad entrambe. Continua il magic moment di Fiorentina e Sassuolo che nonostante i due pareggi (entrambe 1-1 contro, rispettivamente, Udinese e Genoa) mantengono una posizione di classifica ottimale. Vediamo dunque i promossi e bocciati in questo pagellone del 22esimo turno di Serie A.
Promosse
Il Napoli fa festa doppia
Tre gol dal sapore ancora più dolce dopo la gara della Juventus. E già, perchè il 3-0 del Napoli, giocato di sabato alle 18, ha soltanto anticipato la cena prelibata servita sul piatto dei partenopei che hanno potuto assistere al pareggio della Juventus utile per accorciare le distanze sui bianconeri. Certo, parlare di rimonta adesso sembra eccessivo, nove punti dalla squadra di Allegri sono tanti, ma mai dire mai anche perchè non c’è da preoccuparsi poiché alle spalle Inter, Roma e Milan sono ben distanti. E allora ecco che il Napoli farà gli scongiuri per vedere qualche altro stop della Juventus, uno, magari, proprio nello scontro diretto del San Paolo.
Tutto da vedere ancora, ma nel frattempo Ancelotti si è goduto un successo totalmente meritato contro la Sampdoria che ha dato dimostrazione ancora una volta della forza di una squadra che ha ritrovato in Zielinski e Callejon finalmente quei giocatori che hanno fatto la differenza lo scorso anno. Senza contare la continuità realizzativa di Milik e il ritorno al gol di Insigne: fattori utilissimi per provare a mettere paura ad Allegri e Cristiano Ronaldo.
Fiorentina e Sassuolo continuano il sogno Europa
Due situazioni diversi ma con un destino incrociato. Fiorentina e Sassuolo sembrano camminare di pari passo in questo campionato incredibile. La lotta per un posto in Europa League, o magari anche Champions, ha ufficialmente accolto da qualche giornata anche le due squadre. I viola dopo l’acquisto di Muriel, sono letteralmente esplosi ritrovando quell’equilibrio di squadra e quei movimenti voluti da Pioli da un attaccante proprio per far girare al meglio il collettivo.
Il pareggio sul campo dell’Udinese è solo un piccolo stop che però ci può stare in una stagione che in toscana sta comunque entusiasmando per la compattezza di un gruppo che ogni giornata mostra le proprie qualità. E non si può non dire lo stesso del Sassuolo che nonostante la partenza di Boateng a gennaio, ha ritrovato in Babacar la sua punta boa su cui convergere i palloni dagli esterni e in verticale dal centrocampo, ottimi per sfruttare l’ex viola per gli inserimenti dei centrocampisti o anche degli esterni. De Zerbi ci crede e col Genoa ha fatto di tutto per vincerla ma i 30 punti attuali, sono già un ottimo traguardo per poter giudicare questo campionato più che positivo.
Lazio e Atalanta che sprint europeo
Una vittoria che vale tantissimo in chiave Europa League, ma che fatica. I biancocelesti mettono il turbo approfittando dello stop di Milan, Roma e Inter, e con l'1-0 sul campo del Frosinone, si avvicinano alla zona Champions. Ben 35 punti come i giallorossi a -1 dal Milan che dovrà difendersi da Immobile e compagni. Nell'inedito derby laziale però, è stato Caicedo a decidere il match dello Stirpe facendo impazzire ancora Inzaghi dopo la conquista della semifinale di Coppa Italia ai rigori contro l'Inter.
Nonostante una squadra piena zeppa di rincalzi (Berisha, Durmisi e lo stesso Caicedo), la Lazio ha dimostrato di essere tornata nuovamente quel gruppo compatto, equilibrato e letale pericoloso anche avendo poche occasioni da gol. Assolutamente promossa non perchè l'avversario fosse difficile da battere (tutt'altro), ma perchè rosicchiare punti alle tre che precedono la Lazio era fondamentale per sognare adesso il ritorno in quella Champions solo ‘scippata' lo scorso anno dall'Inter all'ultima giornata. E a 35 c'è anche l'Atalanta che dopo aver battuto la Juventus in Coppa Italia, ora ha tutte le carte in regola anche per sognare un posto in Champions League. Sognare si può e la vittoria per 1-0 sul campo del Cagliari l'ha dimostrato.
Bocciate
La Juventus si ferma ancora: davvero non c’è da preoccuparsi?
Sì, bocciata. Perchè al contrario di quanto possa aver detto Allegri in conferenza stampa, il campanello d’allarme c’è e si sente bello forte. Certo, la Juventus in campionato non ha mai perso e non saranno di certo la sconfitta di Bergamo in Coppa Italia contro l’Atalanta e il pareggio interno (3-3) di sabato contro un Parma in gran forma, a frenare l’opinione di chi crede che questa sia davvero una squadra imbattibile, ma ci sono alcuni interrogativi. La panchina lunga di cui tanto si parlava ad inizio stagione, avrà pure nomi importanti sui cui fare affidamento, ma in campo non stanno meritando di poter essere considerati tali.
Rugani, eterno talento della prossima Nazionale italiana che verrà, nonostante il gol, sembra ancora un bimbo della Primavera alle prime armi in Serie A, con poca cattiveria agonistica e spesso in affanno in situazioni di uno contro uno. E poi c’è Dybala che quando vuole fa il fenomeno, ma quando si sente chiuso nella morsa di gare in cui c’è da combattere con gli artigli, quasi finisce per arrendersi. E’ la concentrazione che sta mancando, questo è il vero problema dei bianconeri che mai come in questo momento hanno bisogno di stare sul pezzo. Sul cammino di CR7 e compagni c’è l’Atletico del Cholo, maestro nell’approfittare di queste situazioni. E non c’è Bonucci o Chiellini che tenga.
Che batosta l’Inter! Il Bologna fa il colpaccio
Partiamo dai numeri: nelle prime tre partite di questo anno solare, l’Inter non è riuscita ancora ad andare a segno in campionato. Non accadeva dal 1956. Più che giustificato per considerare i nerazzurri come l’altra bocciata di lusso di questo pagellone di giornata. Il ko rimediato a San Siro contro il Bologna domenica sera, chiude il cerchio su un inizio di 2019 a dir poco drammatico. E se ci mettiamo anche il ko in Coppa Italia con la Lazio, allora le due cose non sono poi così casuali. Per il quarto anno di fila tra gennaio e febbraio l’Inter molla la presa.
Icardi sembra essere scomparso dai radar del cecchino perfetto tornando ad essere un attaccante normale quando invece avrebbe la stoffa per poter fare molto di più rispetto a quanto dimostrato in questo inizio anno. Nainggolan, l’altro grande problema di Spalletti, resta chiuso tra problemi fisici, tattici, di ambientamento, la mancanza di Roma e le lotte con Fabrizio Corona. Insomma, basta. Contro il Bologna si è vista una squadra che sembrava aver paura della sua stessa ombra, sovrastata dal peso dei fischi di San Siro e dall’incapacità di saper reagire ad un Bologna che invece ha subito raccolto la grinta del suo nuovo timoniere, quel Sinisa Mihajlovic che se ci fosse stato lui sulla panchina nerazzurra, avrebbe fatto tremare gli spogliatoi pur di ritrovare quella pazza Inter di inizio stagione.
Rimandate
Roma e Milan non si fanno male. Si poteva fare di più
“Si può dare di più” cantavano Tozzi, Ruggeri e Morandi a Sanremo diversi anni fa. Loro quel Festival riuscirono a vincerlo, senza pensare alla critica che avrebbe voluto vedere trionfare la Mannoia. L’esatto contrario della Roma che all’Olimpico si è presentata dopo il 7-1 rifilatogli dalla Fiorentina in settimana in Coppa Italia e con diversi problemi di formazione. Con Nzonzi e Cristante squalificati, senza Under e con Dzeko che pian piano sta ritrovando la forma, i giallorossi non sono riusciti ad andare oltre l’1-1contro un Milan che ad oggi sembra essere davvero insuperabile.
Gli acquisti di Paquetà (assist) e Piatek (gol), hanno cambiato letteralmente i rossoneri e i complimenti vanno fatti soprattutto a Gattuso per aver trovato in Bakayoko quel centrocampista in grado di cambiare gli equilibri di una squadra che spesso era ferma su giusto un paio di concetti basi. La gara contro la squadra Di Francesco era un autentico scontro Champions e alla fine poi, a risultato praticamente acquisito, le due squadre hanno pensato bene di accontentarsi e rimanere lì, tra quarto e quinto posto a 35 (la Roma) e 36 punti (il Milan) augurandosi ora di tenere a bada le rincorse di Sampdoria, Atalanta, Sassuolo e Fiorentina. Lazio permettendo.
La Spal lotta con i denti per la salvezza
La vittoria del Bologna preoccupa, ma dopo aver conquistato 4 punti nelle ultime due gare (vittoria contro il Parma al Tardini e pareggio contro il Torino domenica), questa Spal sembra essere ancora sulla buona strada per la seconda salvezza consecutiva. Con squadre come Empoli e Udinese alle spalle, i ragazzi di Semplici, dopo lo 0-0 interno contro granata di Mazzarri, a 22 punti, continuano a tenere distanti le zone caldissime della classifica. Non c’è da fidarsi del Bologna di Mihajlovic e allora meglio alzare l’asticella e iniziare a vincere qualche partita anche in casa.
Già, perchè Petagna e compagni, oggi, hanno pareggiato ben 6 partite consecutive in casa. Certo, nessuna sconfitta, ma neanche una vittoria che con 2 punticini in più avrebbe fatto rilassare maggiormente l’ambiente. Solo rimandati i biancazzurri che comunque guardano con fiducia al prosieguo della stagione forti di una solidità di squadra invidiabile alle altre in lotta per non retrocedere.