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Serie A, le pagelle del 2015

In attesa delle emozioni del prossimo anno, Fanpage commenta e valuta il cammino delle sette grandi del calcio italiano nel 2015. Trionfi, gioie, sconfitte e delusioni delle principali squadre del nostro campionato.
A cura di Alberto Pucci
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Il nuovo anno è ormai alle porte e, anche in Serie A, è tempo di bilanci e valutazioni. Perso per strada il Parma, ma accolto con piacere il ritorno di un ambizioso Napoli, il nostro campionato torna ad avere le famose "sette sorelle" che nel calcio di inizio 2000 si sono date battaglia per la conquista del tricolore: sette squadre, chi più e chi meno, tutte in grado di emozionare e dare spettacolo. Il 2015 è stato inoltre l'anno della riscossa del calcio italiano anche in Europa, con la finale bianconera e le due semifinali di Europa League, e l'anno che ha visto la Nazionale di Antonio Conte conquistare il pass per gli Europei di Francia. L'obiettivo dei prossimi mesi è quello di poter fare meglio del 2015, specialmente nelle competizioni europee dove occorre raggiungere e superare l'Inghilterra nel ranking Uefa: classifica decisiva per il numero delle squadre italiane che parteciperanno alle prossime edizioni di Champions League.

Juventus: voto 9

L'anno solare dei bianconeri è stato straordinario e ha solo sfiorato il massimo dei voti a causa della sconfitta nella finale di Berlino contro il Barcellona. L'ultimo atto della Champions League della passata stagione, nonostante la delusione di Buffon e compagni, ha fatto comunque alzare la testa al nostro movimento calcistico che, dalla stagione 2009/2010, non centrava una finale europea. In campionato, invece, Massimiliano Allegri ha saputo guidare al meglio lo squadrone forgiato e plasmato negli anni precedenti da Conte. Lo ha fatto con intelligenza e "mestiere", schivando contestazioni e polemiche iniziali e approfittando dell'anno di grazia di Carlitos Tevez, dell'esplosione di Morata e della garanzia di una "vecchia guardia" inossidabile. I passi falsi dell'inizio di questa stagione, quasi del tutto cancellati dalle recenti sette vittorie consecutive e dalla qualificazione agli ottavi di Champions League, non possono certo "macchiare" un anno solare indimenticabile.

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Roma: voto 7,5

La squadra di Rudi Garcia, che nel 2015 avrebbe dovuto essere la principale antagonista della corazzata bianconera, si è invece rivelata una formazione ancora poco "matura" per reggere le pressioni del campionato e del torneo continentale. Le potenzialità della Roma si sono viste nella prima parte dello scorso campionato, dove mise in fila cinque vittorie consecutive prima di fermarsi proprio allo "Stadium" nello scontro diretto con la Juve. Un testa a testa durato fino alla fine del girone d'andata prima del crollo verticale, su tutti i fronti, di Totti e compagni: staccati in classifica da Allegri, umiliati in casa dal Bayern Monaco, eliminati dal City nel girone di Champions League e battuti nel derby di Europa Legue contro la Fiorentina. Il voto relativo al cammino 2015 non può, inoltre, non tener conto delle ultime vicissitudini. Come nella scorsa stagione, la Roma è partita bene ma è subito crollata sotto il peso delle responsabilità, di un gioco che latita e di un allenatore che ormai pare completamente sfiduciato.

Napoli: voto 7

Sul giudizio sulla squadra di Aurelio De Laurentiis, pesa come un macigno il finale della scorsa stagione quando Rafa Benitez perse la partita "spareggio" per il terzo posto, giocata al San Paolo con la Lazio, e la possibilità di affrontare in finale di Europa League il Siviglia. Ritenuto il principale responsabile del fallimento partenopeo, il tecnico spagnolo è tornato in patria per far posto a Maurizio Sarri: l'uomo della rinascita napoletana. Dopo alcune difficoltà iniziali, il Napoli è tornato ad incantare ed è diventato negli ultimi mesi la squadra che, insieme alla Fiorentina, gioca meglio, diverte e può giustamente ambire ad un posto privilegiato nella corsa allo scudetto 205/2016. A testimonianza della qualità del nuovo corso tecnico, la ritrovata fame di Gonzalo Higuain, la consacrazione di Insigne, la crescita del reparto difensivo e, soprattutto, lo straordinario girone di Europa League concluso con sei vittorie su sei partite, 22 gol fatti e solo 3 subiti.

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Inter: voto 7

Il voto più che sufficiente della squadra di Roberto Mancini è figlio dell'ottimo avvio di questo campionato in corso. Ai tifosi nerazzurri, infatti, non conviene voltarsi e guardare i precedenti mesi del 2015. Il prezzo da pagare, relativo al cambio tra Mazzarri e l'attuale allenatore, è stato molto alto e ha costretto la squadra milanese a rimanere fuori dal giro scudetto e anche da quello delle squadre che hanno lottato per entrare in Europa. L'ottavo posto in campionato, a 32 punti dalla Juventus, ha segnato il punto di non ritorno per il club di Thohir. Senza l'obbligo di giocare in Europa, e con un mercato diretto dallo stesso Mancini, l'Inter si è ripresentata ai blocchi di partenza con ben altre ambizioni: confermate dalle prime 17 giornate di campionato. Complice il ritardo dei campioni in carica e di una parte di concorrenza che è evaporata quasi subito, la squadra del "Mancio" è ora la prima candidata alla vittoria finale.

Fiorentina: voto 7

Chi si aspettava di veder crollare il club viola, dopo il cambio d'allenatore e l'arrivo a Firenze di Paulo Sousa (anch'egli contestato, esattamente come è successo a Torino con Allegri), sarà rimasto deluso. La Fiorentina è rinata dalle "ceneri" di Montella, ritrovando nuova energia e splendore con le idee del tecnico portoghese: principale artefice di quanto di buono si è visto in queste ultime settimane. Insieme al Napoli, i viola giocano un gran calcio e in alcune partite (vedi la vittoria a San Siro contro l'Inter), hanno strappato applausi anche ai tifosi avversari. In città si respira aria nuova e si sogna, dopo aver anche occupato il primo posto solitario in classifica. Nonostante il deludente finale della scorsa stagione (sconfitta in semifinale di Coppa Italia con la Juve, eliminazione in semifinale di Europa League con il Siviglia e quarto posto in Serie A), la società toscana ha saputo tornare protagonista grazie anche al colpo di mercato Kalinic: insospettabile bomber, capace di relegare in panchina Pepito Rossi e Babacar.

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Lazio: voto 6

La valutazione della squadra biancoceleste, tiene conto invece dello scempio visto nelle prime 17 giornate di questo campionato. Strabiliante nel finale del torneo 2014/2015, inguardabile in quello in corso, la Lazio si è accartocciata su sé stessa mettendo a serio rischio quanto costruito da un tecnico serio e capace come Stefano Pioli (a rischio, come il collega romano Rudi Garcia). La festa del maggio scorso, quando i giocatori vennero accolti al ritorno da Napoli con il terzo posto in tasca, è un lontanissimo ricordo. L'inizio dei mali biancocelesti ha origine nella sconfitta con la Juventus nella finale di Tim Cup e nella Supercoppa italiana, in un mercato al di sotto delle aspettative, nella cocente eliminazione nel preliminare di Champions League e in un clima che poco alla volta è diventato sempre più irrespirabile e che, alla fine, è stato capace di condizionare tecnico, squadra e società.

Milan: voto 5

Il letargo del diavolo continua da anni e neanche l'arrivo di Inzaghi (prima) e Mihajlovic (poi) è servito per spezzare l'incantesimo. Il 2015 rossonero è da archiviare in fretta, senza rimorso alcuno. Dalla famosa tournée invernale a Dubai, dove il Milan arrivò ben piazzato in classifica e in grado di battere il Real Madrid in amichevole, l'agonia è stata lenta e costante e ha portato i rossoneri a chiudere la scorsa stagione al decimo posto e a silurare Inzaghi, per far posto all'ex allenatore della Sampdoria. Nonostante i milioni spesi sul mercato (in parte spesi anche male), il Milan non è affatto migliorato sotto la gestione del tecnico serbo e naviga ancora a metà classifica, in cerca di quella continuità necessaria per fare il salto di qualità.

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