Serie A, è derby: tra nazionali e infortuni, chi sta meglio tra Inter e Milan?
Un derby per confermarsi, un derby per rilanciarsi. Inter e Milan sono pronte alla stracittadina che si presenta al ritorno del campionato, dopo la pausa delle nazionali che portano con sè anche delle polemiche che non sono passate inosservate come quelle relative ai frettolosi rientri a casa di alcuni giocatori dei due club tra cui Cutrone, Romagnoli, Brsaljko, D'Ambrosio.
Anche perché Spalletti e Gattuso non li hanno in perfette condizioni fisiche e il ‘fastidio' dell'impegno nazionale poteva riservare ulteriori brutte sorprese. Così, ad Appiano e a Milanello si è potuto verificare la condizione di tutti i presenti, trarre i conseguenti pensieri di formazione in vista del match e attendere con meno ansia il rientro di chi è ancora in giro per l'Europa in attesa di ritorno.
Qui Inter
Sulle ali del successo
In casa Inter c'è fierezza in ciò che si è riusciti ad ottenere: un debutto in Champions League senza sbavature, con due successi prestigiosi (a San Siro col Tottenham, in Olanda contro il PSV) e in campionato con un filotto di vittorie che ha scacciato la falsa partenza dei punti perduti tra Sassuolo e Torino. Così, i nerazzurri si ritrovano ad essere la terza forza in classifica, un ruolo che ben si ritaglia ad una squadra che ha nel gruppo caratteristiche di prima fascia.
Spalletti e la spina dorsale
I big son rimasti, altri se ne sono aggiunti, Spalletti sta trovando il collante per creare un mix esplosivo. La spina dorsale non è stata toccata: Handanovic, Skriniar, Bozovic, Perisic, Icardi. Un filo conduttore in cui si sono innestati i gangli di De Vrij in difesa, di Nainggolan a centrocampi, di Lautaro Martinez in attacco, tutte terminazioni nervose di una struttura che sta ritrovando autosima e fiducia.
Recuperare gli infortunati e i nazionali
Spalletti deve guardarsi soprattutto dagli acciacchi già presenti (Vrsaljko, D'Ambriosio, Brozovic) e dallo stato di forma dei nazionali. Perché fino a mercoledì non avrà il gruppo a propria disposizione visto che fino a domani molti saranno ancora in giro con le selezioni (Keita in Sudan, Icardi, Lautaro e Miranda in Arabia Saudita, Vecino in Giappone)
Il Milan, Higuain e la difesa perfetta
E poi c'è il Milan, rinato con i gol di Higuain, il Pipita ritrovatosi tra Europa League e Serie A dopo un avvio appannato. Non solo, Suso è tornato sui suoi livelli standard e la linea dei trequartisti completata da Bonaventura e Calhanoglu sa far male con e senza palla. Le contromisure saranno una gara perfetta dei centrali difensivi e la coppia in mediana Nainggolan-Brozovic, doppio playmaker per dare fisicità al reparto laddove i rossoneri abbondano di idee.
Qui Milan
Ad immagine di Gattuso
In casa Milan, il clima è altrettanto sereno con Gattuso che sembra aver ritrovato la voglia di giocare di un gruppo che stava perdendosi dietro ai problemi societari. A Milanello si è ritrovata la grinta del tecnico nel gioco di squadra. Anche gli ultimi arrivati, come il giovane Castillejo stanno già convincendo e le scelte del mister stanno venendo assimilate senza scossoni.
Grinta e fosforo
Un Milan che si presenta come un mix tra muscoli e cervello, una creatura bifronte capace di far ragionare il pallone, accarezzarlo ma anche saperlo trattare male all'occorrenza. Dovendo però fare i conti con una infermeria mai vuota e gli impegni nazionali che hanno tolto gran parte dei giocatori.
Tra infortuni e Nazionali
Cutrone e Romagnoli stanno provando a recuperare per il derby, Donnarumma, Calabria, Rodriguez, Bonaventura, Suso, Calhanoglu sono i nazionali che dovranno fare tappe forzate senza sosta tra impegni infrasettimanali e campionato. Saranno titolari contro l'Inter, dovranno far di necessità virtù, cancellando le tossine e sprigionando ossigeno.
L'Inter, Icardi e quei troppi gol subiti
Senza dimenticare l'avversario, un'Inter che porta in seno una bestia nera per il Milan, Mauro Icardi che ogni volta che vede il Diavolo si scatena e segna. Un problema non da poco, in attesa di capire chi sarà la coppia centrale titolare e vedere se finalmente anche la fase difensiva sia da primo livello: a parte la trasferta europea contro il piccolo Dudlelange, il Milan quest'anno non ha mai tenuto la propria porta inviolata. Un handicap non da poco contro il re dei cannonieri.
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