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Serie A, cambiano i diritti tv: più equità e maggior tutela per i club medio-piccoli

Finalmente anche in Italia i diritti tv saranno distribuiti con parametri più equi tra grandi club e piccole-medie realtà. Scompare la percentuale sulla popolazione residente, salirà la quota in parti uguali (dal 40 al 50%). Il tentativo è di favorire le società minori, nella speranza che vi possa essere maggior equilibrio economico.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio cambia e con esso anche la gestione dei diritti televisivi che vi girano attorno. La legge Melandri, infatti è prossima ad essere modificata e nella scelta del Governo c'è il tentativo di equiparare maggiormente i grandi con i piccoli, riducendo i gap economici che spesso sono la prima causa di fallimenti e ridimensionamenti societari nei confronti di chi ha solo una piccola fetta di mercato su cui appoggiare le proprie basi. Con il nuovo progetto  chi ne pagherà le conseguenze maggiori saranno i grandi club che ridurranno i propri introiti televisivi a favore delle medio piccole. Una serie di accordi e colloqui sono stati già svolti e la linea tracciata è oramai stata presa.

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L'obiettivo principale è ridurre il gap economico che arrivava per una serie di diritti ‘dovuti' attraverso parametri si territorialità che gratificavano ovviamente le grandi realtà calcistiche. Con una distribuzione maggiormente equa si potrebbe verificare in futuro qualche sorpresa calcistica in più. Alcune ce ne sono state nel corso degli anni, dal Chievo al Sassuolo all'Atalanta. Ma spesso tutto è stato sostenuto comunque dai proprietari di tasca propria.

In futuro potrebbe non essere più così: la forbice fra grandi e medio-piccole andrà a ridursi sempre più e in teoria non ci dovrebbero essere quei divari in campionato che ci sono adesso. Salirà dal 40 al 50% la quota attribuita equamente ai club di serie A, mentre scende quella attribuita sul numero dei tifosi. Salta poi completamente il riferimento (che valeva il 5%) alla popolazione residente nel Comune della squadra sportiva.

Nel cosiddetto ‘pacchetto Lotti' si legge anche come la quota legata ai risultati sportivi  sarà "determinata nella misura del 15% sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell'ultimo campionato, nella misura del 10% sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati e nella misura del 5% sulla base dei risultati conseguiti a livello internazionale e nazionale a partire dalla stagione 1946-47″. 

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