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Serie A 2016/2017, le 5 maggiori rivelazioni della stagione

Giocatori che più di altri si sono messi in mostra in questo campionato facendo quel salto di qualità che gli si richiedeva. Da Belotti a Caldara, da Conti a Milinkovic-Savic e Keita: ecco i principali talenti esplosi nell’ultima Serie A.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche questa stagione di Serie A è andata in archivio. Il massimo campionato del Bel Paese ha emesso i suoi verdetti definitivi, tra coloro che hanno rispettato i pronostici diverse sorprese. Discorso questo che vale sia per le squadre che per i calciatori. Infatti, ci sono dei calciatori che hanno deluso le aspettative e altri che, invece, partiti in sordina hanno poi disputato una stagione straordinaria. Ce ne sono stati diversi, ma noi abbiamo cercato di restringere il campo andando alla ricerca di quelli che per noi sono stati le 5 maggiori rivelazioni della Serie A che si è appena conclusa.

Andrea Conti: il padrone della fascia

Terzino in una difesa a 4, esterno a tutta fascia giocando a 3 dietro e all’occorrenza ala offensiva da schierare nel tridente. La stagione 2016/2017 è quella della consacrazione per il classe ‘94 Andrea Conti e non poteva di certo mancare tra le rivelazioni di questa stagione, non solo perché partito da riserva si è preso il posto da titolare nell’Atalanta dei record, non solo perché tra i maggiori protagonisti della “rivoluzione gasperiniana”, non solo per la sua polivalenza, non solo per la continuità di rendimento e non solo per gli 8 gol e i 4 assist realizzati nei 2.669 minuti disputati nella Serie A che si è appena conclusa. Ma per tutto questo insieme. Il lecchese prodotto del vivaio orobico è il miglior laterale destro italiano che ha espresso il nostro calcio in questa stagione: per l’Atalanta è il presente (forse passato, se cederà alle lusinghe di mercato dei top club), per la Nazionale il futuro.

Mattia Caldara: il baby veterano difensore goleador

Altro talento classe ’94, altro prodotto sbocciato in quel di Zingonia, altra intuizione vincente di Gian Piero Gasperini e altro autore di una stagione perfetta, che a differenza di Conti conosce già il suo futuro (rimarrà un altro anno a Bergamo per poi unirsi alla Juventus), ma che è sicuramente la rivelazione tra i difensori di questa annata. Mattia Caldara, in un periodo in cui i difensori italiani di ottimo livello latitano, buttato nella mischia dal tecnico di Grugliasco nel momento più difficile, come un veterano (e invece prima di quest’anno aveva giocato solo 44 minuti in Serie A) ha preso in mano le redini della difesa nerazzurra facendosi anche apprezzare per la sua capacità in fase realizzativa: 7 gol, quasi tutti decisivi. Niente male per uno che di mestiere fa il centrale difensivo.

https://www.youtube.com/watch?v=HMqgHl6r5vw

Lo strapotere di Sergej Milinkovic –Savic

Tuttocampista  con grande tecnica e ottime doti balistiche. Ma quello che più rende speciale il classe ’95 della Lazio Sergej Milinkovic-Savic è sicuramente lo strapotere fisico con cui affronta ogni contrasto sul terreno di gioco unito ad un controllo palla elegante e ad una personalità da vendere. Simone Inzaghi ne ha esaltato le caratteristiche, gli ha trovato una collocazione tattica e lo sta accompagnando in quella maturazione calcistica che non sembra poi così lontana per il 22enne serbo. La stagione del “Sergente”, come lo chiamano nella Capitale, è stata fantastica: si è preso la Lazio attirando l’attenzione di tutti i top club. E pensare che i suoi margini di miglioramento sembrano ancora tantissimi.

Andrea Belotti: il Gallo ha alzato la cresta

Se pur aveva già lasciato intravedere grandi cose nel girone di ritorno della stagione scorsa, in questa rassegna delle rivelazioni dell’ultimo campionato non può assolutamente mancare il re dei bomber italiani Andrea Belotti. Un altro bergamasco dunque (ma in questo caso non cresciuto nell’Atalanta) che a suon di gol (26 in questa Serie A) ha conquistato il cuore dei tifosi del Torino, un posto da titolare nella Nazionale di Giampiero Ventura e le lusinghe di numerosi club europei. Un centravanti moderno, classe ’93, che si sacrifica per la squadra e al contempo implacabile sotto porta. Il Gallo ha alzato finalmente la cresta e il Toro farà fatica a trattenerlo.

La maturazione di Keita Baldé Diao

Il talento del senegalese nato in Spagna non è mai stato in discussione fin da quando il giovane esterno offensivo si faceva notare nella cantera del Barcellona. A Keita Baldé Diao è sempre mancata la continuità, la capacità di essere decisivo nei momenti importanti e la personalità troppo esuberante. E così anche questa ultima Serie A sembrava indirizzata a confermare i limiti del biancoceleste, ma poi, in parte per meriti suoi e in parte per quelli di Simone Inzaghi, dalla sesta giornata in poi ha cambiato completamente marcia.  Da lì 21 presenze da titolare, 16 reti,  3 assist, giocate da campione e sempre più attore protagonista nell’ottima stagione biancoceleste. Considerando che è un classe ’95 ha ancora tutto il tempo per limare quei difetti che ancora ha, ma per il momento è già tanta roba.

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