Serie A 2016/2017, chi sono i migliori del torneo? Ecco la top 5
Anche questa stagione di Serie A è andata in archivio. Il massimo campionato del Bel Paese ha emesso i suoi verdetti definitivi, alcuni dei quali hanno rispettato i pronostici mentre altri sono stati delle vere e proprie sorprese (si pensi per esempio al 4° posto dell’Atalanta o alla retrocessione dell’Empoli). Lo stesso si può dire per i calciatori, protagonisti in campo, con qualcuno che ha tenuto fede alle aspettative della vigilia e altri che hanno invece reso di più o di meno rispetto a quanto ci si aspettava. Poi ci sono stati dei giocatori che hanno disputato una stagione straordinaria e che hanno avuto un impatto devastante su questo campionato. Sono stati diversi, ma noi abbiamo cercato di restringere il campo andando alla ricerca di quelli che per noi sono stati i 5 migliori giocatori della Serie A che si è appena conclusa.
La seconda vita calcistica di bomber Dries Mertens
Da attaccante esterno incompiuto a centravanti, bomber implacabile sotto porta. Il merito va diviso equamente tra Dries Mertens e Maurizio Sarri che in una situazione d’emergenza (infortunio di Milik e scarsa vena di Gabbiadini) si è inventato un folletto belga al centro del trio d’attacco del Napoli. È in quel momento che ha preso il via la seconda vita calcistica dell’ex Psv Eindhoven che a 30 anni ha scoperto di essere un vero numero nove, atipico sì, ma prolifico e continuo come pochi altri: in campionato sono 28 gol in 2.560’ che tradotto significa la stratosferica media di una rete ogni 91 minuti. Numeri straordinari che hanno fatto scordare ai napoletani l’addio di Higuain. Non male per chi fino all’inizio di questa stagione era costretto ad una continua staffetta con Lorenzo Insigne per una maglia da titolare.
La rivincita di Edin Dzeko
Arrivato lo scorso a Roma in pompa magna, divenuto poi oggetto dell’ilarità, di tifosi romanisti e non, a causa dei troppi errori (alcuni dei quali clamorosi) in fase conclusiva. Ma dopo un anno buio e difficile, dove aveva perso anche il posto da titolare, Edin Dzeko si è rialzato e con i suoi gol si è preso il popolo giallorosso e ha trascinato la Roma al secondo posto diventando il re dei bomber della Serie A con 29 realizzazioni a cui si aggiungono 8 assist decisivi per i compagni. Una grande rivincita per il bosniaco.
La straordinaria vita da numero uno di Gianluigi Buffon
Essere ancora il migliore a 39 anni, essere sempre il numero uno (e non solo per quello che porta sulla schiena), decisivo nello scudetto juventino della leggenda sia in campo che fuori, non è una cosa usuale. Ma se sei Gianluigi Buffon niente è normale, tutto è straordinario, come lo sono le 13 volte (su 30) in cui ha mantenuto la propria rete inviolata. Nella meravigliosa carriera del più forte portiere del calcio moderno mancano ancora due soli trofei, la Champions League e il Pallone d’Oro, che sia questa la volta buona per entrambi?
Alejandro Gomez: el Papu si è fatto grande
Se l’Atalanta è arrivata quarta in classifica stracciando tutti i record della storia della società orobica buona parte del merito va alla straordinaria annata di Alejandro Gomez. Maturato a Bergamo sotto la sapiente guida di Gian Piero Gasperini el Papu si è caricato sulle spalle la banda dei giovani terribili della Dea e li ha portati lì dove mai i nerazzuri si erano spinti prima d’ora nella loro militanza in Serie A. Un salto di qualità che lo ha fatto diventare un top player come testimoniano i suoi incredibili numeri: 16 realizzazioni, 12 passaggi decisivi per i compagni e una percentuale di dribbling riusciti oltre il 60%. El Papu, il puffo, si è fatto finalmente grande.
La metamorfosi del guerriero Mario Mandzukic
Numeri alla mano non si può capire la presenza di Mario Mandzukic tra i fantastici 5 della Serie A 2016/2017: 7 gol e 6 assist. Un bottino dunque non da centravanti, quello che Mario è stato fino alla scorsa annata. Ma il 31enne croato è l’uomo della svolta che ha consentito alla Juve di Allegri di fare la storia conquistando il sesto titolo consecutivo (oltre alla Coppa Italia e alla finale di Champions League). È stato il suo spirito da combattente, il suo sacrificarsi sulla fascia e il suo lottare a tutto campo che hanno permesso al tecnico livornese di poter mettere in campo, nello stesso modulo, tutto l’arsenale offensivo a sua disposizione senza sbilanciare la squadra, anzi rendendola paradossalmente più coperta.
Lo spirito del gladiatore dimostrato in ogni occasione dall’ex centravanti ha anche invogliato i suoi compagni a dare quel qualcosa più che serve per raggiungere tutti gli obiettivi per i quali si concorre. Questi, a nostro avviso, sono motivazioni più che convincenti, ancor più dei numeri, per inserire il guerriero croato tra i migliori calciatori di questa Serie A.