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Serbia-Albania, le sanzioni dell’Uefa (video)

Incidenti in Serbia-Albania, le sanzioni della Disciplinare Uefa: vittoria a tavolino alla Serbia (3-0), 3 punti di penalizzazione in classifica per la nazionale balcanica, obbligo di giocare le prossime 2 partite di qualificazione a Euro 2016 a porte chiuse, ammenda di centomila euro inflitta a entrambe le federazioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Vittoria a tavolino per la Serbia (3-0), tre punti di penalizzazione in classifica per la nazionale balcanica, obbligo di giocare le prossime due partite di qualificazione a Euro 2016 a porte chiuse e un'ammenda di centomila euro inflitta a entrambe le federazioni. Sono queste le sanzioni adottate dalla Commissione Disciplinare della Uefa nei confronti della Serbia e dell'Albania dopo gli incidenti scoppiati nell'ultimo match tra calciatori e l'invasione di campo dei tifosi. La partita disputata dieci giorni fa venne sospesa per il clima di tensione crescente e gli scontri. La situazione era precipitata quando un drone, sorvolando lo stadio di Belgrado, aveva sventolato la bandiera albanese inneggiando così all’autonomia del Kosovo. Entro cinque giorni le motivazioni complete, poi tre giorni per presentare ricorso. Decisioni arrivate, si attendono le reazioni delle due Federazioni.

La rissa al 41′ del primo tempo. Gli episodi avvenuti il 14 ottobre scorso sono stati passati al vaglio della Disciplinare, a cominciare dal gesto commesso dal calciatore serbo, Mitrovic: fu lui ad ‘abbattere' il veicolo e a tirare a terra il drappo. La scintilla incendiò gli animi, prima sul rettangolo verde e poi sugli spalti: i giocatori albanesi reagirono a quell'atto protestando vivacemente, i compagni di squadra di Mitrovic (Kolarov e Nastasic in prima fila) accorsero a dare manforte giocatore che era stato circondato dagli avversari. Fu allora che scoppiò la rissa, mentre le forze dell'ordine a stento riuscirono a trattenere la rabbia della parte più violenta del tifo serbo. Invasione di campo, caccia all'albanese, attimi di tensione e paura: la nazionale ospite fu costretta a trovare riparo in tutta fretta nella pancia dello stadio, denunciando poi l'aggressione ricevuta e il trattamento loro riservato anche da parte degli agenti serbi.

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