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Selma Al Majidi prima allenatrice araba, tra le 100 donne del 2015

Selma Al Majidi ha venticinque anni ed è diventata la prima allenatrice araba di una squadra di calcio maschile. Selma, che sogna di allenare la nazionale femminile del Sudan, per la Bbc è tra le 100 donne più influenti dell’anno.
A cura di Alessio Morra
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Selma Al Majidi è la prima allenatrice araba di una squadra di calcio maschile. A soli 25 anni la Al Majidi è riuscita a vincere tanti pregiudizi e a dirigere con pieno successo un gruppo di uomini, in un Paese come il Sudan con una forte tradizione islamica e che da anni è dilaniato dalla guerra civile e dalla povertà. Selma, una delle 100 donne del 2015 secondo la ‘BBC’, è diventata un’icona dei diritti femminili nel mondo arabo ed ha raccontato di sé in un’intervista rilasciata alla Fifa. La passione per il calcio sbocciò quando lei aveva 11 anni. Al Majidi accompagnò il fratello all’allenamento della squadra di calcio della sua città e da quel giorno la sua vita è cambiata: “Quando tornammo a casa, la sala da pranzo divenne un campo da calcio, gli strumenti da cucina i birilli, sulla lavagna disegnavo i miei schemi. E cominciai a vedere tutte le partite con la mia famiglia”.

In Sudan il calcio femminile non esiste e così la sua carriera è iniziata con le giovanili dell’Al Hilal di Omdurman. L’avvio della sua carriera non è stato semplice, perché molti uomini non volevano farsi allenare da lei e l’ostilità nei suoi confronti era enorme. Ma lavorando sul campo si è fatta apprezzare da tutti: “All’inizio è stata dura, ma quell’esperienza mi ha insegnato a essere paziente. All’inizio era difficile. Molti giocatori non volevano lavorare con me semplicemente perché sono una donna. Mi è tornata utile l’esperienza precedente: non mi ascoltavano, proprio come dei bambini. Anche in città guardavano male a ciò che facevo, per fortuna la famiglia mi ha sempre incoraggiato. E con il tempo hanno imparato ad apprezzare il mio lavoro. Il tempo mi ha dato ragione, è stata una grande sfida e l’abbiamo vinta centrando la salvezza”.

Selma è conscia di essere un modello non solo nel suo paese, e adesso spera di continuare ad ottenere grandi risultati, vuole prendere il patentino B e spera di sedersi sulla panchina della nazionale femminile del Sudan, che ancora però non c’è: “Sono orgogliosa di essere un modello. Spero di poter allenare presto in prima divisione, e magari un giorno di guidare la nazionale femminile del mio Paese”.

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