Segnano sempre Icardi e Perisic. L’Inter batte il Chievo e rincorre un posto in Champions
Vincere per continuare la striscia positiva di risultati e puntare forte ad un posto in Champions. Dopo l’ultima vittoria interna contro il Cagliari, questa volta l'Inter, aveva il compito di inseguire l'obiettivo tre punti anche lontano da ‘San Siro’ sul campo del Chievo Verona. Per la squadra di Maran invece, la voglia di cercare punti importanti che darebbero tranquillità alla squadra data la rischiosa posizione in classifica. Al ‘Bentegodi’ è finita con il punteggio di 2-1 in favore dei neroazzurri grazie ai gol di Icardi e di Perisic e Stepinski per il Chievo nel finale. Prevedibile inizio positivo da parte degli ospiti che hanno provato subito a chiudere la gara grazie alla velocità di Perisic e all’imprevedibilità di Karamoh, ancora titolare dal primo minuto al posto dell’acciaccato Candreva che ha cominciato la gara dalla panchina.
Conferme in attacco anche per il Chievo che si è presentato in campo con l’inamovibile Inglese al fianco di Pucciarelli che da seguito alla buona prova contro la Spal in cui era partito dal primo minuto dopo addirittura dopo mesi di panchina continua senza mai entrare in campo. Buono l’inizio anche dei padroni di casa che non si sono di certo tirati indietro colpendo un palo con Pucciarelli. Tra i migliori in campo della sfida sicuramente Rafinha autore di una performance d’autore, senza dimenticare Icardi. Male invece e assolutamente bocciato, Inglese mai entrato in partita. Vediamo dunque i top e i flop di questo Chievo-Inter evidenziando anche alcuni aspetti tattici della gara.
Maran conferma Pucciarelli nell’11 titolare
Giocare il match salvezza del turno infrasettimanale contro la Spal, con la consapevolezza di esser stati in grado di mantenere il risultato fermo sullo 0-0, è evidentemente piaciuto a Maran che ha voluto confermare quasi la stessa formazione vista a Ferrara. Dal primo minuto infatti, è stato confermato in attacco Pucciarelli, che pensate, prima della sfida contro Antenucci e compagni, non giocava una gara dal primo minuto praticamente dal 25 febbraio scorso, 2 mesi.
Adesso la conferma nuovamente per la seconda volta consecutiva dell’ex Empoli al fianco di Inglese con Giaccherini pronto a pungere con i suoi inserimenti in verticale. Una disposizione intercambiabile dal punto di vista del modulo per Maran con una 4-3-1-2 di partenza pronto a trasformarsi di continuo in un 3-5-2 e 5-3-2. In difesa torna titolare Bani e anche Cacciatore.
Candreva ancora fuori, fiducia a Karamoh
Sorprese poche per Spalletti che dopo il 4-0 contro il Cagliari, aveva davvero poco da recriminare ai suoi. E allora ecco che è stata praticamente confermato lo stesso 11 con il solo Borja Valero a prendere il posto a centrocampo al fianco di Brozovic con Gagliardini che si è infortunato alla vigilia della gara.
Ma la nuova sorpresa, è stato sicuramente l’impiego di Karamoh ancora schierato nei tre alle spalle di Icardi al posto di Candreva, acciaccato qualche settimana fa, ma che Spalletti ha preferito, nonostante il recupero, tenere in panchina e utilizzare a gara in corso. Rafinha nel ruolo di trequartista. Una scelta singolare del tecnico che vede probabilmente l’ex Lazio troppo nervoso e ossessionato dalla prima rete in Serie A che stenta ad arrivare.
La pozione di Giaccherini importante tra le linee
Ciò che è emerso nella prima frazione, è stato soprattutto l’atteggiamento del Chievo che ha cominciato la gara in maniera molto decisa posizionandosi con un 3-4-3 intercambiabile con il jolly Giaccherini capace di posizionarsi, partendo dalla zona centrale, come esterno destro in fase di impostazione di gioco dei compagni. E’ stato infatti pericoloso, proprio partendo da destra, con un tiro neutralizzato da Handanovic dopo 20’. Ma dal punto di vista tattico, ciò che emerso, è stato il totale coraggio di lasciare le corsie esterne libere a Cancelo e D’Ambrosio che erano i veri playmaker della squadra neroazzurra capaci di innescare le azioni di Perisic e Karamoh in attacco, bravi a muoversi in orizzontale alle spalle di Icardi scambiandosi spesso posizione.
Maran invece, con Radovanovic al centro del terzetto difensivo, poteva contare su una squadra a trazione anteriore con l’aiuto però di due esterni come Cacciatore e Jaroszynski che in fase difensiva formavano una retroguardia a 5 molto compatta ed equilibrata con Giaccherini pronto a scivolare nuovamente a centrocampo. Tre occasioni importanti, una per l’Inter con Karamoh e due per il Chievo pericoloso con Giaccherini e Cacciatore e un tiro dalla distanza di Pucciarelli, neutralizzato da Handanovic, in un primo tempo che è terminato sullo 0-0.
Icardi e Perisic in gol nella ripresa ma Stepinski spaventa tutti
In coppia hanno segnato 37 gol dei 56 totali dell’Inter. Due gol in 9’ che hanno praticamente chiuso il match subito dopo una prima frazione molto equilibrata. Icardi e Perisic non hanno voluto attendere troppo e al rientro dagli spogliatoi, dopo 45’, i due gemelli del gol dei neroazzurri sono stati in grado di regalare tre punti importanti ai neroazzurri. Spalletti l’ha vinta soprattutto grazie agli spunti dei singoli prima di passare poi ad un 3-5-2 molto più accorto che ha visto Santon prendere il posto di Karamoh e D’Ambrosio dall’altra parte, giocare come esterni alti che avevano il compito di svolgere sia la fase offensiva che difensiva, con Cancelo sulla linea degli attaccanti.
Una ripresa che ha vissuto due momenti fondamentali, quelli dei gol dell’Inter e quelli poi della gestione del match da parte dei ragazzi di Spalletti che hanno dovuto soltanto tenere a bada un Chievo che dopo un primo tempo spumeggiante si è poi spento. Importante nell’Inter, dal punto di vista tattico, le geometrie di Borja Valero e la posizione di Rafinha. I neroazzurri hanno meritato la vittoria nonostante nel finale il gol del definitivo 1-2 di Stepinski per il Chievo, abbia spaventato e non poco Spalletti che per poco non ha visto pareggiare una gara praticamente vinta ad inizio ripresa.
I migliori in campo al ‘Bentegodi’
Record su record per Mauro Icardi
Spalletti gli ha chiesto di svolgere un lavoro di cucitura anche in fase difensiva non restando sempre isolato là davanti dove, specialmente nel primo tempo, si è visto davvero poco. Nel secondo tempo non è che sia andata proprio meglio per Icardi, ma almeno, come solo lui sa fare, quando c’è da sbloccare la gara con un gol, l’argentino non se lo fa certo dire due volte. E infatti proprio nella ripresa, quando l’Inter ha schiacciato il piede sull’acceleratore, ecco il solito gol da opportunista puro dell’ex Samp che mette a segno il suo timbro numero 26 in campionato.
Un gol arrivato grazie all’aiuto del Var che non ha giudicato irregolare la posizione di ‘Maurito’ sul passaggio di D’Ambrosio bravo a farsi trovare pronto e a servire il più facile assist alla punta. Un gol pesantissimo in chiave Champions in una partita che si stava mettendo male per i neroazzurri.
Giaccherini al top in questo Chievo
Una prova eccellente, forse da tanto non vedevamo Giaccherini giocare con una voglia così grande. Già, perchè la partita dell’ex Napoli giocata contro l’Inter, è stata davvero di altissimo livello. Il suo ruolo in campo? Quello del jolly praticamente. ‘Giaccherinho’ infatti, partiva da una posizione centrale di un centrocampo intercambiabile che lo vedeva poi portarsi in attacco, nel ruolo di trequartista per accendere le azioni offensive di Pucciarelli e Inglese.
Ma la cosa più rilevante della sua posizione in campo, è stata anche la capacità di sacrificarsi sugli esterni, con Cacciatore che gli portava via l’uomo, e lui pronto ad accentarsi e calciare in porta. Una prestazione davvero molto positiva per Giaccherini che ha dimostrato ancora una volta una forma fisica invidiabile e soprattutto la sua importanza in una squadra che ha l’obiettivo di raggiungere la salvezza.
Il lavoro perfetto, nell’ombra, di Rafinha
Non ha segnato e forse in tanti non riescono ancora a capire l’importanza di questo calciatore nello scacchiere tattico dell’Inter. Ma Rafinha Alcantara è probabilmente uno degli uomini in cui Spalletti ripone grande fiducia soprattutto per l’ottimo lavoro di rifinitura dell’ex Barcellona alle spalle di Icardi. Contro il Chievo, il suo lavoro in ombra, è stato come al solito fondamentale per innescare gli esterni d’attacco neroazzurri e fare da collante tra Brozovic e Borja Valero a centrocampo e il reparto offensivo dell’Inter.
Segna poco ma i suoi movimenti sono fondamentali, proprio in questo senso, a portare al gol i suoi compagni di squadra ispirati dai suoi passaggi illuminanti in verticale, nello spazio, a tagliare i due centrali difensivi avversari, in questo caso quelli del Chievo. Non sempre viene visto però e quindi ad un certo punto sembra sparire dal match ma la sua presenza è fondamentale negli automatismi tattici di Spalletti.
I flop di questo Chievo-Inter
Non brilla Cancelo
Nelle ultime uscite dell’Inter, abbiamo spesso esaltato le ottime prestazioni degli esterni di difesa dell’Inter con Cancelo e D’Ambrosio sempre molto bravi ad accompagnare l’azione degli attaccanti. Proprio il terzino ex Valencia, contro il Chievo, è stato palesemente messo in difficoltà da tandem formato da Jaroszynski e Pucciarelli che sono stati capaci di giocare una partita ordinata che permetteva al terzino di andare ad occupare spazi lasciandosi marcare da Cancelo, liberando inconsapevolmente lo stesso Pucciarelli di svariare davanti all’area di rigore neroazzurra.
Una superiorità numerica che ha trovato spiazzato il numero #7 dell’Inter che si è poi ripreso nel secondo tempo ma che non ha comunque avuto la possibilità di muoversi come spesso faceva in altre gare, dalla sua posizione difensiva e spingersi in attacco. Poco brillante e anche ammonito per un fallo nel primo tempo.
Rigoni mai visto in campo
Non è stata una grande giornata neanche per Rigoni che a centrocampo ha dovuto fare a sportellate con la forza fisica e le geometria di un Brozovic ispiratissimo e di Borja Valero che, nonostante una partita nell’ombra, è riuscito a dare all’Inter quella sicurezza di gioco, in fase di impostazione capace di annullare completamente l’intero reparto del Chievo. Poco servito e praticamente mai visto in campo, Rigoni non è stato in grado di garantire a Maran quella solidità a centrocampo, soprattutto in fase difensiva, tanto voluta dal tecnico della squadra di casa. Poco attento, è stato un flop di questa gara.
Mai nel vivo del gioco Inglese
Spaesato, pericoloso solo a tratti ma mai vivo nel gioco dei ragazzi di Maran. La partita di Roberto Inglese è stata comprensibilmente negativa. L’attaccante del Chievo è stato chiuso dal duo formato da Miranda e Skriniar che gli hanno fatto toccare davvero pochissimi palloni. Nella prima frazione non aveva fatto neanche male muovendosi bene in orizzontale ma aveva mostrato sicuramente quelle difficoltà di posizionamento che l’hanno portato pian piano ad isolarsi dal gioco dei veronesi e sparire poi nella ripresa.
Maran avrebbe sicuramente voluto che l’attaccante di proprietà del Napoli andasse incontro ai palloni per favorire gli inserimenti di Giaccherini e liberare al tiro Pucciarelli che è stato sicuramente molto più positivo di lui. Partita difficile, rimandato alla prossima la punta del Chievo.