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“Seduto e zitto”. Lucas Leiva smentisce l’insulto al dirigente Milan in sedia a rotelle

Fortissime le polemiche dopo l’ultimo Milan-Lazio. Ci sarebbero parole forti del giocatore della Lazio verso un addetto stampa del Milan in sedie a rotelle: “Zitto e seduto!”. “Accuse totalmente false e lesive nei miei confronti” ha smentito Leiva con un comunicato. La parola al Giudice Sportivo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ancora polemiche, accese, per il post Milan-Lazio, la sfida che in campo si è conclusa con la vittoria di misura dei rossoneri sui capitolini ma che non accenna a spegnere un post gara fatto di critiche all'arbitraggio di Rocchi, battibecchi via social tra giocatori e – adesso – anche accuse rivolte ad un giocatore della Lazio, Lucas Leiva, che avrebbe insultato un addetto stampa rossonero in sedia a rotelle. Condizionale d'obbligo perché la notizia è stata immediatamente smentita dallo stesso interessato con un post su Twitter.

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La situazione a fine partita era degenerata sotto gli occhi di tutti, con una rissa indecorosa tra calciatori che stavano raggiungendo gli spogliatoi e altri che si sono riversati in campo dalle rispettive panchine. Spintoni, parole grosse, tentativi di fare a pugni, per una gara incrinatasi anche per un arbitraggio che è finito sotto la lente di ingrandimento per un rigore non dato (e contestato) alla Lazio e che ha – di fatto – condizionato il risultato finale.

L'accusa: l'insulto a Ugo Allevi

In più, adesso, arrivano anche le indiscrezioni su alcune affermazioni pesantissime da parte del giocatore della Lazio, Lucas Leiva. Secondo quanto riporta "Il Messaggero", gli ispettori avrebbero annotato sul referto una frase riferita a Ugo Allevi, ufficio stampa del Milan in sedia a rotelle: "Stai seduto e zitto". Il dirigente rossonero avrebbe poi risposto: "Testa di c…". Episodio che, se avvenuto, porterà Lucas Leiva ad una squalifica da parte del Giudice Sportivo.

La smentita da parte di Lucas Leiva

Preso dalla tensione agonistica, posso aver detto molte cose, ma c'e' sempre un limite che giammai mi son permesso di superare, in quanto la mia educazione fondata su rispetto e buon senso non mi farebbe mai tollerare tale condotta

Via social, però, il giocatore è subito intervenuto smentendo le accuse, in toto, ritenute "totalmente false e infondate… fatto increscioso e totalmente falso nei miei confronti, in quanto in dieci anni di carriera non mi sono mai permesso di mancare di rispetto a nessuno". Leiva si dice offeso da tali accuse "a livello umano". Ma adesso l'ultima parola passerà al Giudice Sportivo.

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