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Sedotti e abbandonati, 5 calciatori in cerca di nuova squadra

Ieri protagonisti assoluti, oggi eroi caduti in disgrazia. E’ la paradossale storia di cinque giocatori che fino a qualche mese fa occupavano le prime pagine, prima di un lento declino che solo il mercato potrebbe fermare.
A cura di Alberto Pucci
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Il calcio non è una scienza esatta e, molto spesso, pecca di incoerenza e di irriconoscenza. Oggi sei al top, domani ti ritrovi fuori squadra e fischiato dagli stessi tifosi che prima ti incitavano a gran voce. In Italia e nel mondo gli esempi si sprecano e, soprattutto nella nostra Serie A, chi cade in maniera fragorosa difficilmente riesce ad alzarsi. Nella speciale top five dei calciatori sedotti e abbandonati, figurano casi davvero eclatanti: "fenomeni" che sono stati cercati e acquistati dai rispettivi club con tenacia e investimenti importanti.

I fantasmi rossoneri

Alessio Cerci e Mattia Destro avrebbero dovuto essere il "crack" del mercato invernale del Milan. Uno rincorso più volte, prima in estate e poi a dicembre, l'altro addirittura ammaliato a domicilio con tanto di citofonata di un innamorato amministratore delegato. Li voleva fortemente Pippo Inzaghi, li ha comprati (o meglio: se li è fatti prestare) la premiata ditta Galliani/Berlusconi: convinta della bontà dell'operazione. L'ex tecnico milanista avrebbe dovuto costruire la squadra sul centravanti chiesto dal presidente e sfruttare le galoppate (e i cross) dell'ex Torino. Peccato che di gol se ne siano visti pochini e di fughe palla al piede di Cerci neanche mezza. Ora sono entrambi sul piede di partenza, ma il problema è che l'Atletico Madrid e la Roma (esattamente come il Milan), non se li vogliono riprendere.

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Firenze gelida con il Panzer

Al suo arrivo, in un caldo giorno di luglio del 2013, scatenò un'intera tifoseria che si fiondò al "Franchi" per poterlo applaudire dal vivo. A distanza di due anni, il mondo si è completamente rovesciato per Mario Gomez. Da leader assoluto dell'attacco della Fiorentina, il tedesco è diventato la ruota di scorta (sgonfia) del reparto offensivo. In due stagioni l'ex Bayern Monaco ha realizzato solo 14 gol, conditi da infortuni e diverse panchine. Il suo prezzo di mercato è sceso dai 20 milioni (scarsi) pagati dai viola, fino agli attuali 15 chiesti da Andrea Della Valle: una cifra che, probabilmente, sarà destinata ad essere ritoccata verso il basso. L'unico che potrebbe salvare Gomez da una certa "rottamazione", potrebbe essere solo Paulo Sosa: atteso in città nelle prossime ore.

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Genio senza lampada

"Kovacic è un giocatore speciale, forte e giovane. Ha tutto quello che serve per il nostro progetto", parole e musica di Massimo Moratti nel gennaio 2013. Già, ma dov'è il progetto nerazzurro che avrebbe dovuto girare intorno al croato? Stramaccioni lo accolse a braccia aperte, Mazzarri tentò di farne un leader, Mancini lo ha messo in panchina. Da quel giorno di gennaio, dopo essere stato strappato alla concorrenza di Manchester United e Real Madrid grazie ad un bonifico di ben 11 milioni di euro, Mateo Kovacic si è lentamente ritrovato ai margini del club milanese. Un lento declino che, probabilmente, terminerà con il suo sacrificio in nome di una cassa societaria da riempire di soldi e di un mercato che dovrà sottostare alle leggi del Fair Play Finanziario. A Liverpool sono ben contenti di farlo giocare. Dopo ciò che è successo con Coutinho, altro "scarto" dell'Inter, l'ottimismo vola in casa "reds".

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Il Re Leone è triste

Se c'è un giocatore che ha patito più di ogni altro la concorrenza, questo è Fernando Llorente. L'ex Atletico Madrid, colpo di mercato di Beppe Marotta (che lo prese a parametro zero), ha prima visto rinascere Carlitos Tevez e poi esplodere il "baby" Morata. Per avere una fotografia nitida dell'involuzione del "Re Leone" bianconero, basta dare uno sguardo ai numeri di queste due stagioni: 18 gol il primo anno, solo nove il secondo. Dati impietosi per il basco, specialmente se si tiene conto del fatto che Llorente ha praticamente giocato lo stesso numero di partire nelle due annate juventine. Con l'arrivo di Dybala e, probabilmente anche di Mandzukic, Llorente avrà ancora meno spazio. Una sua partenza farebbe bene sia a lui che alle casse della Juventus: pronta a realizzare una super plusvalenza, incassando non meno di 12 milioni di euro.

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