Scudetto 2013: dall’amaro calice contro l’Inter a Torino, al trionfo di San Siro (VIDEO)

Rileggendo la cavalcata bianconera verso il secondo scudetto consecutivo non si può sorvolare su quella sera di novembre, allo Juventus Stadium quando il popolo juventino subì una cocente sconfitta con la rivale di sempre, l'Inter, capace di profanare lo Juventus Stadium e battere l'armata di Conte. Che proprio da quello scivolone, capì che avrebbe dovuto fare sul serio…
Il passo falso – Oggi, a distanza di pochi mesi, sembra un altro mondo: la Juventus ad alzare al cielo il tricolore, in un tripudio annunciato, voluto e conquistato. L'Inter a leccarsi le ferite, profonde, di una stagione fallimentare, fuori da tutti i giochi e senza Europa per il prossimo anno. Due opposti che si sono toccati in due occasioni, la prima nel momento più alto per i nerazzurri, la seconda nel momento in cui i bianconeri non avevano più voglia nè tempo da perdere per confermarsi leader assoluti in campionato.
Riavvolgendo il nastro sembra quasi impossibile che in quel 3 novembre 2012 il risultato arrise a chi, oggi, è scivolato a metà classifica sepoto da più di 20 punti di distacco. Eppure, è accaduto, così com'è accaduto che i perdenti (per una volta la Juve) abbiano preso linfa vitale dalla sconfitta e i vincitori (l'Inter) si siano sciolti come neve al sole.
La miglior Inter – A novembre quella vittoria suonò come uno squillo di tromba preoccupante per la squadra di Torino: il 3-1 siglato dai nerazzurri in quella che era considerata giustamente la roccaforte inespugnabile bianconera era arrivato come una pugnalata dritta al cuore. La rivale di sempre, o meglio la rivale più acerrima dal 2006 in poi per le note vicende legate a tricolori, tribunali e prescrizioni, nell'immaginario del tifoso bianconero doveva essere sconfitta soprattutto sul campo, imponendo un'umiliazione da ricordare. Ma non accadde questo, perchè la Juve in quel periodo incontrò la miglior Inter dell'era Stramaccioni, ancora ricca di titolari, l'Inter di Milito, precedente agli infortuni e alle sviste arbitrali. I nerazzurri strapparono la settima vittoria consecutiva, i bianconeri subirono la prima sconfitta dopo 49 gare di campionato. In quella sera di novembre, i nerazzurri sbagliarono poco o nulla obbligati a vincere per riaprire discorsi da primato. E così fu. Ma la vittoria divenne la condanna nerazzurra perchè diventò il manifesto di un'illusione che si manifestò in tutto suo essere già dalla giornata successiva, con la sconfitta di Bergamo.
Conte squalificato – I motivi dello scivolone bianconero si possono ricondurre ad un unico comune denominatore: era il periodo della tormentata polemica sulla squalifica di Antonio Conte, relegato in tribuna e lontano dalla panchina bianconera. La mancanza di chi, oggi, è apparso determinante tanto e quanto ogni singolo giocatore sceso in campo per il successo finale, si fece sentire maledettamente nella calda sfida contro i nerazzurri. Non bastò uno JStadium tutto esaurito e nemmeno il gol di vantaggio del solito Vidal e nemmeno la fortuna di trovare il vantaggio malgrado un grossolano errore dell'assistente di Tagliavento. In quella che resta l'unica vera prova maiuscola dell' Inter in stagione, la Juve si spense. Gli imbattibili tornarono per 90 minuti sulla terra, insieme ai comuni mortali. Per ripartire ancora più forti di prima.
Il riscatto finale – Il testa a testa contro l'Inter, infatti, durò l'arco di una settimana. Mai, malgrado la prova allo JStadium dei nerazzurri, la Juventus ha subito la pressione avversaria in modo prepotente. Prima di quel 3 novembre, la vetta della classifica era salda in mano ai bianconeri che si apprestarono alla sfida con 4 punti di vantaggio. Dopo quella gara, furono ancora 4 la domenica successiva, per diventare poi già 9 a fine girone d'andata, solo due mesi dopo. Mai si è potuto parlare dunque di un confronto o una sfida con l'Inter in questa stagione, con i milanesi sempre una spanna (e non solo) più in basso dei bianconeri. Sorvolando sul match di ritorno, dove si è compiuta la vendetta perfetta a San Siro profanato da un perentorio 2-1 bianconero, nel girone di ritorno non c'è mai stata sfida, nemmeno a distanza. Oggi la Juventus alza al cielo il tricolore, l'Inter è tramontata da tempo. L'avversaria di mille battaglie è sparita dalla scena anzitempo lasciando onore e gloria ai bianconeri giustamente ancora Campioni d'Italia. Per la 30a volta, o per la 31a, a nessuno oggi interessa.