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Scontri dopo Atalanta-Roma, cariche della polizia contro gli ultrà giallorossi

Un gruppo di ultrà capitolini ha provato a sfondare il muro della polizia per affrontare gli avversari nerazzurri all’esterno dello stadio.
A cura di Marco Beltrami
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I timori della vigilia si sono rivelati fondati. Dopo il fischio finale del match tra Atalanta e Roma, che ha visto i nerazzurri imporsi in rimonta con il punteggio di 2-1, le forze dell’ordine hanno dovuto fare i conti con una vera e propria guerriglia scatenata da alcuni ultrà. Già durante il match c’è voluto l’intervento di capitan De Rossi per tentare di calmare gli scatenati tifosi capitolini protagonisti di un lancio di fumogeni e petardi che ha messo a rischio anche la prosecuzione del match.

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A gara terminata poi, secondo quanto si è appreso dalle autorità di polizia, c’è stato un tentativo da parte di un gruppo di ultrà capitolini di superare il muro creato dagli agenti all’esterno dello stadio, nella zona del pre-filtraggio, Atleti azzurri d’Italia, con l’obiettivo di affrontare faccia a faccia i sostenitori rivali.

I 400 poliziotti presenti hanno dovuto fare gli straordinari, con tanto di cariche per respingere gli esagitati romanisti, frustrati anche per il risultato negativo, e impedire il contatto con gli atalantini. Nessuna indiscrezione su eventuali feriti o arresti per ora, con le forze dell’ordine che sono riuscite a riportare la situazione alla normalità, con grande fatica. A poco a poco infatti gli ultrà della Roma hanno lasciato lo stadio a bordo di pullman che si sono poi allontanati dalla zona calda.

C’era grande apprensione nella vigilia proprio per l’arrivo dei 1500 tifosi della Roma, alla luce dei rapporti tutt’altro che positivi con gli avversari atalantini. Una giornata difficilissima dunque per le forze dell’ordine che nonostante tutto sono riuscite ad evitare lo scontro diretto tra le due tifoserie che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.

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