Scontri ad Atene, annullata Panathinaikos-Olympiakos
Scontri violenti. Furia cieca. Devastazioni. Agenti aggrediti. Guerriglia all'interno e all'esterno dello stadio. Il derby di Atene tra Panathinaikos e Olympiakos non inizierà mai: niente fischio d'inizio, la partita è rinviata per gli incidenti che hanno funestato il pre-partita e hanno spinto le autorità competenti a rispedire tutti a casa. Troppo alto il rischio per la sicurezza pubblica, troppi gravi i disordini che hanno scandito quelle ore convulse e trasformato l'impianto ‘Apostolos Nikolaidis' in un terreno di battaglia, il campo dello scontro tra opposte fazioni. Nente fischio d'inizio alle 18.30, debutto rimandato per Andrea Stramaccioni che avrebbe dovuto esordire sulla panchina dei padroni di casa proprio in occasione del big match del campionato greco.
La situazione è degenerata nel giro di poco tempo. La sensazione che stesse per accadere qualcosa di grave la si era avuta già durante la fase di riscaldamento quando l'attaccante islandese Alfred Finnbogason è stato sfiorato da un fumogeno mentre effettuava i consueti esercizi. Un razzo – sostengono quelli dell'Olympiakos – che avrebbe potuto causare conseguenze ben più gravi al calciatore. Nemmeno il tentativo di placare la folla, trovare una mediazione e provare così a giocare la gara sono bastati: trascorsa un'ora dall'inizio degli scontri è arrivata (inevitabile) la decisione: partita ufficialmente rinviata dal direttore di gara, Pappas.
Per Stramaccioni si tratta di un ‘battesimo del fuoco' amarissimo quanto sfortunato: non solo ha dovuto incassare la mancata disputa dell'incontro ma adesso quasi sicuramente il suo Panathinaikos verrà sanzionato con la sconfitta a tavolino. Una sconfitta che aumenterà lo svantaggio proprio dai diretti rivali dell'Olympiakos: a -11 dalla vetta per completare una rimonta serve un miracolo.
