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Scolari racconta l’infortunio: “Neymar urlava non sento le gambe, non sento le gambe!”

Il ct del Brasile, Scolari, parla dell’infortunio di Neymar: “Per noi è stato uno shock, abbiamo temuto il peggio. La sua assenza è una castrofe”. Martedì 8 luglio (ore 22 italiane) verde-oro in campo con la Germania per la semifinale Mondiale.
A cura di Maurizio De Santis
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"Urlava… non sento le gambe, non sento le gambe". Il racconto di quegli attimi col fiato sospeso e il cuore in gola per l'infortunio a Neymar quasi mette i brividi. Felipe Scolari, ct della Seleçao, ne parla come fosse accaduto pochi istanti prima. Quelle immagini le ha ancora davanti agli occhi: calciatore a terra in preda al dolore, immobilizzato al punto da non riuscire nemmeno a voltarsi mentre il suo compagno, Marcelo, invoca il soccorso dello staff medico. "Sono stati momenti bruttissimi – aggiunge in conferenza stampa -, era tutto così confuso… il nostro dottore non aveva ancora ricevuto il permesso di entrare in campo ed avevamo paura. Abbiamo temuto il peggio, è stato uno shock". Dalla ginocchiata di Zuniga – che ha chiesto scusa e, al tempo stesso è finito sotto indagine della Fifa – alla notizie più rassicuranti che sono giunte sull'ex Santos: con il passare delle ore s'è smorzata la tensione. Le parole del responsabile dello staff sanitario della Seleçao, Runco, hanno tranquillizzato tutti: "La carriera di Neymar non è in pericolo, potrà tornare a giocare".

Sul tavolo, però, restano i cocci di una squadra da rimettere in sesto (la botta presa da Willian in allenamento complica i piani) in vista della semifinale contro la Germania (martedì 8 luglio, ore 22 italiane secondo il fuso orario). "L'assenza di Neymar – commenta Scolari – per noi è una catastrofe. Era un punto di riferimento per il nostro gioco, calciatori come lui sono in grado di fare la differenza sempre. Adesso siamo costretti a rinunciare a uno degli elementi più preziosi per il nostro Mondiale". Il campione blaugrana continuerà a essere accanto alla squadra, che sia in ritiro oppure accomodato in tribuna. L'obiettivo è averlo in panchina, perché la sua presenza in campo nonostante tutto può dare la carica giusta al Brasile nel difficile match contro i tedeschi. "Starà con noi se sarà in grado di farlo, in panchina o in tribuna. Glielo abbiamo chiesto, ma tutto dipenderà dalle sue condizioni. La sua volontà non è in discussione, sono sicuro che vorrà farlo».

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