Scandalo FIFA, Blatter: “Ho paura di morire in carcere”
Triste, solitario y final. Per dirla alla Osvaldo Soriano, la parabola discendente di Sepp Blatter continua senza sosta. L'ex-plenipotenziario della FIFA, autentico deus ex machina del calcio internazionale, ha puntato il dito contro un presunto "complotto" ai suoi danni ed orchestrato dagli statunitensi e che, pur confermando di non volersi rivolgere ai tribunali ordinari contro la sospensione di sei anni inflittagli del Comitato etico della Fifa per corruzione, non esclude tuttavia di chiedere al Congresso della FIFA di correggere il verdetto in maniera da "ridurre o eliminare la sospensione".
Una lunga intervista, quella di Blatter, rilasciata ai francesi di Le Monde. E nella quale non ha dubbi: oltre a ribadire la sua innocenza, si dice timoroso "di finire i suoi giorni in carcere". E non solo: Blatter ha detto di considerare falso l'intero rapporto degli avvocati statunitensi che lo accusano. Tanto da essere sicuro: si sarebbe trattato di un complotto per vendicarsi della mancata assegnazione agli Stati Uniti del Mondiale 2022, assegnato invece (tra mille polemiche) al Qatar. "Mi sono reso conto troppo tardi che la corruzione dilagava nella Fifa”, ha aggiunto ancora Blatter, sottolineando che tuttavia "nel 2011 reagii, espellendo i membri dell’Esecutivo e contribuendo in maniera determinante alla creazione della Commissione etica".
Parole al vetriolo, infine, contro Gianni Infantino, suo successore alla FIFA: nel mirino soprattutto la riforma del Mondiale a 48 squadre, una scelta già condannata dall'ECA. "Perché non mettere 128 squadre? Il formato corrente con 32 squadre è una buona formula ed è stato dimostrato”, ha detto ancora Blatter, che ha poi attaccato anche l'attuale segretario generale della Fifa, Fatma Samoura, che a suo avviso "non sa niente di calcio".