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Mondiale a 48 squadre, no dell’ECA: “Calendario già inaccettabile”

Rummenigge duro: “Politica e commercio non dovrebbero essere la priorità esclusiva nel calcio”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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No dell'ECA all'allargamento dei Mondiali. La European Club Association, presieduta da Karl-Heinz Rummenigge, ha respinto pesantemente la proposta della FIFA di aumentare dalle attuali 32 a ben 48 squadre la rassegna iridata. Una modifica che, nelle intenzioni del presidente Infantino, dovrebbe partire dal 2026, dopo i mondiali in Qatar. Ma dall'ECA è arrivato un secco no, che ora mette a rischio la tanto agognata riforma dei Mondiali già auspicata a suo tempo da Sepp Blatter.

La chiusura è stata netta: secondo Rummenigge infatti, già attualmente il numero di partite disputate dai club in una singola stagione, "ha raggiunto un livello inaccettabile". Numeri alla mano, infatti, un top club europeo si ritrova a disputare 38 partite di campionato, almeno una decina di Champions League (ma in caso di finale, le gare diventerebbero tredici, preliminari esclusi) o di Europa League (escludendo i preliminari, l'arrivo in finale prevede ben quindici gare). E questo senza contare le coppe nazionali e le varie supercoppe. Ad esempio, il solo Napoli nella stagione 2014-2015 disputò ben 59 partite, tra campionato (38), Coppa Italia (4), preliminari di Champions (2), Europa League (14) e Supercoppa italiana (1).

Ecco perché l'ECA non ci sta: l'aumento degli introiti televisivi e la "soddisfazione" delle Federazioni ammesse al mondiale, non varrebbe la candela. "Politica e commercio non dovrebbero essere la priorità esclusiva nel calcio", ha sottolineato Rummenigge, che ha poi riportato una ricerca interna promossa proprio dall'ECA, nella quale è emerso un ulteriore dato "preoccupante" ai fini di un allargamento del Mondiale: il 76% dei giocatori impiegati nel Mondiale 2014, infatti, provenivano dai club europei. Segno che un Mondiale a 48 squadre porterebbe ulteriore "danno" proprio ai top club del Vecchio Continente.

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