Sartor interrogato a Cremona per il calcio scommesse, collabora ma non confessa nulla
Finito da poco l'interrogatorio che vedeva protagonista Luigi Sartor che, in questi ultimi giorni, si è guadagnato gli "onori della cronaca" perché pare sia un uomo chiave del "gruppo dei bolognesi" guidato da Giuseppe Signori nel caso dello scandalo del calcio scommesse.
Sartor cambia la sua linea difensiva e collabora
A differenza del primo interrogatorio, quando dinanzi al giudice per le indagini preliminari Salvini si avvalse della facoltà di non rispondere, Luigi Sartor oggi ha deciso di collaborare. L'ex difensore di Parma e Roma ha parlato a lungo con gli inquirenti della Procura di Cremona, visto che il suo interrogatorio è iniziato in mattinata (alle 11) ed è terminato alle 16.30 (anche se l'ex giocatore è uscito dalla procura più tardi). Già durante la prima pausa, nel primo pomeriggio, i legali di Sartor avevano fatto capire che c'era tutta la volontà di collaborare con gli inquirenti
Collaborazione si, ma nessuna confessione visto che non c'è niente da confessare
Nessuna "confessione"
I legali di Sartor hanno fatto capire che esiste la volontà di collaborare con gli inquirenti, ma non ci sono "malefatte" da confessare dunque niente di eclatante dovrebbe venir fuori (almeno per ora) dalla bocca dell'ex difensore. Certo è che la posizione di Sartor, indicato come un uomo chiave dell'associazione che avrebbe combinato e truccato alcune partite tra Serie A e Serie B, e vero e proprio contabile del "gruppo dei bolognesi" (quello al cui vertice sembra ci fosse Beppe Signori), non è priva di controversie. Il fatto che Sartor sia collegato ad una società svizzera, in cui aveva potere di firma e dove c'erano anche alcuni dei suoi legali, potrebbe aggravare la posizione dell'ex giallorosso
Non ci sono conti cifrati in Svizzera. Ci sono dei conti nel paese elvetico ma che non sono direttamente collegabili al mio assistito.