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Sarri: “Dedico la Coppa ai napoletani. L’anno scorso avrei voluto regalare loro un trofeo”

Il tecnico del Chelsea non dimentica il suo trascorso in azzurro e il suo affetto per i tifosi napoletani cui è legato da un sentimento che va oltre il calcio: “Per i napoletani io provo un amore immenso e ho scelto l’estero per non andare direttamente in una squadra italiana differente. La Juve? Al momento solo voci”
A cura di Alessio Pediglieri
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Alla fine Maurizio Sarri è riuscito a vincere spezzando un digiuno e una nomea che stava diventando pesante. Da Baku in poi, è un tecnico che oltre a far giocare bene le proprie squadre, adesso vince anche. Lo ha fatto in Europa League alla sua prima esperienza estera, dopo una stagione tormentata dalle tante critiche. Ma alla fine ha avuto ragione lui, con i quattro gol rifilati all'Arsenal e ora potrebbe anche staccare un biglietto di ritorno in Serie A per dimostrare che anche da noi può replicare. Con la maglia della Juventus, ovviamente, la società che sembra più vicina al suo ingaggio.

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La stagione straordinaria

Per Sarri ci sono stati diversi sassolini da togliersi dallo scarpino, con critiche anche feroci rivoltegli durante l'anno appena concluso. Trionfalmente. La finale di Baku è stata una rivincita non solo sportiva ma contro quei detrattori che per partito preso lo volevano sul patibolo: "E' stata una stagione più che buona perché abbiamo conquistato la Champions League e l'Europa League. Un compito non semplice, per l'elevato livello generale. Abbiamo perso solo ai rigori in Coppa d'Inghilterra. Abbiamo meritato fino in fondo, abbiamo meritato più di tutti e dopo questa sera la stagione passa dal buono allo straordinario.

Vincente al primo colpo

Per Sarri è arrivata la consacrazione internazionale con l'Europa League. Merito del suo lavoro ma anche di una squadra che piano piano è riuscita a capire e a metabolizzare il suo credo calcistico. Non sono mancati colpi a vuoto, ma alla fine si è raccolto il seminato: "Non è semplice arrivare in un campionato così difficole e ambientarsi subito. Da febbraio in poi però ho visto cambiamenti forti con i giocatori. Forse sono cambiato anche io, sta diventando una squadra mia. Hazard mi spiace che parte ma è un giocatore straordinario, mi spiace che vada via perché ha enormi margini di miglioramento".

Avventura al capolinea?

Probabilmente ci sarà un ultimo faccia a faccia con Abramovich  e la dirigenza del Chelsea. Sul piatto le richieste del tecnico (forte ancora di un lungo contratto), dall'altra le esigenze del club. Un summit che deciderà in tempi brevissimi il futuro di entrambi, sul quale pende ancora qualche possibilità per proseguire insieme: "Da domani tireremo le somme della stagione: io chiederò di migliorare qualcosa e il club mi dirà cosa vuole Non ci sono grandissimi problemi  ma un confronto deve essere obbligatorio e dovuto. Negli ultimi 20 giorni sono stato per certo alla Roma, poi al Mila e ora alla Juventus. Finchè le leggi sui giornali non fanno effetto alcuno"

L'amore per Napoli e i suoi tifosi

La dedica più bella? Dedico ai tifosi napoletani perché con loro non sono riuscito a darla e poi ai tanti ragazzi che non hanno potuto giocare per infortunio anche se hanno lottato per tutta la stagione e hanno contribuito a questo successo finale.

Non solo Chelsea, non solo Juventus. Sarri ricorda con affetto anche il Napoli e soprattutto i suoi ex tifosi cui è legato da un sentimento che va oltre il calcio. E' in azzurro che ha potuto farsi conoscere, è in azzurro che è riuscito a farsi apprezzare. Ed è verso l'azzurro al quale va la dedica più forte per la coppa appena vinta: "Il Napoli mi ha fatto i complimenti? Mi fa piacere, e non avevo dubbi che sarebbe successo. Per i napoletani io provo un amore immenso e ho scelto l'estero per non andare direttamente in una squadra italiana differente. Il presidente è un uomo di mondo si sa divertire e quindi non sono sorpreso"

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