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Samp, scintille Osti-Montella dopo il ko nel derby

Botta e risposta tra il direttore sportivo e l’allenatore che a giugno potrebbe salutare Genova con molto anticipo rispetto alla fine del suo contratto.
A cura di Marco Beltrami
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Peggio di così, non si può. Non sarà un finale di stagione sereno quello che andrà ad affrontare la Sampdoria,  pesantemente sconfitta dal Genoa nel derby della penultima giornata di Serie A. Un pesante 0-3 per gli uomini di Montella protagonisti di una prova assai negativa che ha fotografato la stagione della società blucerchiata. L’atmosfera in casa Samp è tutt’altro che serena a giudicare dalle parole del direttore sportivo Osti ai microfoni di Mediaset: “Prestazione indegna, la società chiede scusa ai tifosi per una partita che non è stata giocata. Questa è una pagina bruttissima a fine campionato, un campionato fallimentare. La società ha fatto di tutto ma non poteva fare di più. I risultati non si sono visti, a menti lucide faremo valutazioni”.

Parole tutt’altro che dolci nei confronti di Montella. Il suo futuro alla Samp è tutt’altro che sicuro: "Penso che lui sia stato il primo a dire che bisogna capire se il progetto può andare avanti. Chiaro che tutti all'interno del club pensasse potesse fare un campionato diverso nella seconda parte. Ho valutato quello successo oggi e per il resto abbiamo giorni per capire”.

Montella sempre ai microfoni della stessa emittente non ha perso tempo per replicare: “In occasioni di ko pesanti mi piacerebbe avere una strategia comune, chiedo scusa ai tifosi ma non mi vergogno. Lavoro 18 ore al giorno, do tutto, se poi gli altri sono più bravi bisogna fargli i complimenti. Così vedo io il calcio, prima di dire cose importanti è bene confrontarsi. Non ho parlato con i dirigenti negli spogliatoi, loro sono dei miei superiori e accetto il loro pensiero. Ma con certe parole si alimentano solo violenze e poi noi le subiamo”.

L’ex aeroplanino si assume, anche con un pizzico di polemica tutte le responsabilità, ma punta il dito anche contro le scelte di mercato a gennaio: “E' tutta colpa mia, è giusto che mi assuma le responsabilità, toglietele ai ragazzi. Ma credo che sia stata una stagione travagliata, è cambiato il sistema di gioco in corsa e ci siamo salvati. E' una magra consolazione, ma poteva finire peggio. A parte le ultime 2, nelle ultime 10 gare abbiamo giocato in base al valore assoluto dei singoli. E mi riferisco al cammino da sesto posto tenuto fino a due giornate fa. Ci sono ottimi giocatori nella nostra rosa, credo che pecchiamo in personalità ma è qualcosa di cui il club mi aveva avvisato prima che arrivassi. Non credo che a gennaio questa lacuna sia stata colmata, cambiare tanti giocatori inoltre non è facile. Le squadre si costruiscono con logica e le scelte si fanno in base al metodo di gioco”.

In conclusione una battuta sul futuro a Genova: “Con la società ci siamo dati appuntamento a fine stagione con la salvezza in tasca, ora passerà qualche giorno per smaltire l'amarezza e si deciderà se continuare insieme o meno".

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