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Sagna e il Benevento provano a spaventare l’Inter: “Non sono più quelli del Triplete”

Il terzino ex Arsenal ritorna nello stadio in cui battè in Champions League il Milan e prova a ripetersi contro l’Inter. Così il Benevento spaventa i nerazzurri di Spalletti. E laddove non arriva la tecnica possono le motivazioni: “La classifica ce lo impone, vogliamo l’impresa”
A cura di Alessio Pediglieri
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Poteva essere un classico testa-coda di metà stagione e invece è una partita quasi da ultima spiaggia: in sette mesi l'Inter è passata dagli altari alla polvere e se tre mesi fa accarezzava l'ambizione di poter competere per il tricolore, oggi il rischio reale è finire fuori dalla Zona Champions. Per  questo, la prossima sfida al fanalino di coda Benevento, assume un valore specifico importante, con gli uomini di Spalletti che avranno tutto da perdere e pochissimo da guadagnare nei 90 minuti di San Siro.

Le streghe e gli incubi nerazzurri

In questo senso anche il Benevento potrebbe rappresentare la classica buccia di banana su cui Spalletti può scivolare, buttando insieme all'acqua sporca anche il bambino. Per un'Inter che da oltre due mesi sta scivolando sempre più in basso, gradualmente ma in modo costante. Non c'è elemento di risveglio, non c'è sintomo di recupero, non c'è segnale di guarigione. E le streghe iniziano a fare paura anche ai cavalieri nerazzurri.

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La differenza tra Inter e Benevento? Le motivazioni

Perché in certe sfide non conta tanto la classifica o ciò che si è fatto fino a quel momento. Ciò che fa la differenza nel maggior numero dei casi, sono le motivazioni che una squadra – e i singoli – hanno. E se sulla carta non c'è confronto, nella realtà Inter e Benevento sono più vicine di quanto non possa sembrare ad un primo sguardo.

I campani di motivazioni ne hanno e da vendere. L'ultimo successo contro il Crotone dell'ex nerazzurro Zenga ha confermato la volontà di non dare nulla per scontato nella impossibile lotta per la salvezza. Perché De Zerbi si è ritrovato in mano una squadra ricca di nuovi acquisti che psicologicamente non hanno sofferto l'onta di un girone d'andata imbarazzante. Per molti giocatori il campionato è iniziato solo qualche settimana fa.

San Siro, stadio che porta bene

Come per l'ex internazionale e Arsenal, Bacary Sagna, fiore all'occhiello insieme a Sandro del mercato di gennaio. Il difensore francese è abituato a ben più grandi platee che non il Vigorito e proprio alla vigilia del match di San Siro. gonfia il petto e alza lo sguardo: "Mi ricordo benissimo la prima volta che ci ho giocato, proprio contro il Milan in Champions quasi dieci anni fa. Vincemmo 2-0 e fu una grande prestazione di tutto l’Arsenal. È uno stadio storico, direi speciale. Sarà bello sfidare l'Inter"

Clima da grandi partite

Per battere i nerazzurri, ovviamente. Nessun altro risultato è concesso al Benevento anche se tutta la pressione è sull'Inter. Se i campani uscissero da San Siro battuti non sarebbe un dramma, viceversa, arriverebbe una autentica slavina di critiche. Ma Sagna ci crede. Motivazioni, dicevamo. Che non mancano a chi ha calcato palcoscenici internazionali e che per 90 minuti ("sto facendo di tutto per farmi trovare pronto e giocare dal primo minuto") potrebbe respirare il clima dei grandi match: "Non sono quelli del Triplete, abbiamo il dovere di provare a fare l'impresa. E' la classifica che ce lo impone".

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