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Sacchi: “Troppi calciatori stranieri e di colore nei nostri vivai”

L’ex allenatore del Milan e ct della Nazionale punta l’indice contro la mania esterofila delle società di calcio italiane: “Non sono razzista, le scelte della mia carriera lo dimostrano. Ma ci sono squadre con quindici stranieri e questo perché prevale sempre il business”. Dure le reazioni. Delrio: “Quella frase è un grave errore”. Lineker: “Italia paese razzista”. Raiola: “Mi vergogno di essere italiano”. Blatter: “Scioccato da queste parole”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Troppi giovani di colore nelle squadre Primavera, è un'offesa al nostro calcio". Non è Tavecchio a pronunciare queste parole ma l'ex allenatore del ‘diavolo', ct della Nazionale, Arrigo Sacchi. Impossibile non rammentare le frasi del presidente Tavecchio sui calciatori extracomunicatari/stranieri/di colore che affollano le squadre della Penisola, a cominciare dai settori giovanili. E' il trionfo di ‘Opti Poba', sfumatura nazionalista dell'Italia pallonara che – trovandosi senza il becco d'un quattrino – adesso riscopre l'importanza dei vivai e della leva calcistica… quella del '68 ha prodotto talenti come Paolo Maldini, icona rossonera e poi azzurra che ha segnato un'epoca e fatto le fortune del Milan dei tempi d'oro. "Io non sono certamente razzista e la mia storia da allenatore lo dimostra – ha ammesso a margine del premio ‘Maestrelli' -, ho avuto anche Rijkaard, vedendo però il Torneo di Viareggio mi viene da pensare che qualcosa non va".

Dichiarazioni forti, deflagrate subito dopo la Coppa Carnevale conquistata dall'Inter. "Ci sono squadre con quindici stranieri e questo perché prevale sempre il business al primo posto e se fai così non avrai mai successo nel calcio. Mi vergogno di essere italiano perché qui per avere successo si vende l'anima al diavolo, manca la dignità di essere italiano". Riflessione tanto amara quanto dura con Sacchi che s'affretta a precisare i concetti espressi onde evitare strumentalizzazioni e d'essere frainteso.

"Non sono razzista. La mia storia parla chiaro, ho sempre allenato squadre con diversi campioni di colore e ne ho fatti acquistare molti, sia quando lavoravo a Milano sia quando ero a Madrid. Volevo solo sottolineare che stiamo perdendo l’orgoglio e l'identità nazionale".

(Non) passa lo straniero. "Prima arrivavano solo calciatori stranieri bravi e lo dimostrano i risultati tanto che tra il 1989 ed il 2003 siamo arrivati dieci volte in semifinale di Coppa Uefa ed otto in Champions League". Poi ci sono state invasione e mancata scrematura. "Quando ero al Real Madrid avevamo i giocatori più famosi del mondo – ha poi aggiunto alla Gazzetta l'ex ct dell'Italia – ma i tifosi protestavano perché avrebbero voluto più spazio per i ragazzi della cantera… qui da noi non accadrà mai una cosa del genere".

Le reazioni, Delrio censura le parole di Sacchi. "Quella frase sulle giovanili è un grave errore perché non tiene conto della realtà del nostro Paese", così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (con delega allo Sport), Graziano Delrio, ha commentato le esternazioni dell'ex ct della Nazionale. "L'Italia di 30 anni fa non è l'Italia di oggi, dove ci sono giovani calciatori cittadini italianissimi di fatto o di diritto, visto che sono nati e cresciuti in Italia anche se hanno genitori di origine straniera".

Gary Lineker, ex attaccante inglese, campione del Barcellona e capocannoniere ai Mondiali di Messico 1986, pubblica un tweet durissimo nei confronti dell'ex allenatore del Milan. "Nel calcio italiano ci sono troppi razzisti", affermazione inequivocabile. Mino Raiola, potente agente di mercato, rincara la dose: "Nel calcio italiano ci sono troppi ignoranti in posizioni di potere, per questo siamo nella merda. Mi vergogno di essere italiano quando sento Sacchi fare simili dichiarazioni".

"Sono scioccato dalle parole di Sacchi – ha scritto nel tweet, Blatter, numero uno della Fifa -. Orgoglio e dignità non sono una questione di colore della pelle. Nel calcio non c'è spazio per il razzismo". Il presidente della Federazione internazionale s'è unito al coro di condanna nei confronti dell'ex ct della Nazionale italiana.

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