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Sacchi: “A Berlusconi consigliai Sarri, un tecnico avanti rispetto a tutti”

Ma il Milan non lo ascoltò e virò su Mihajlovic, sbagliando: “Berlusconi si pentì ma era troppo tardi”. L’ex tecnico rossonero rivela anche un altro retroscena: “Tra i giocatori indicai Dybala: intelligente, forte e giovane”. Su Montella il giudizio non è positivo: “Non ho mai visto un grande club cambiare 11 giocatori in una volta”
A cura di Alessio Pediglieri
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Maurizio Sarri al Milan. Poteva accadere e invece l'ex Empoli è finito a Napoli dove sta facendo la fortuna degli azzurri di De Laurentiis. Proprio il numero uno dei partenopei bruciò sulla retta d'arrivo Silvio Berlusconi che avrebbe potuto ingaggiare il tecnico ma che alla fine virò su Mihajlovic. Una scelta, a posteriori, perdente e che ha messo in difficoltà il Milan mentre il Napoli ancor oggi gode dell'intuizione del suo presidente. Il Napoli è a pieni punti, solitario al comando, si è appena scrollato di dosso la Juventus ed esprime uno dei calci migliori della Serie A e non solo.

Sacchi e i suggerimenti a Berlusconi

Sarri, un tecnico avanti

A svelare il retroscena di mercato è stato Arrigo Sacchi che ha spiegato come avesse indicato proprio l'allenatore, allora ad Empoli, per aprire un nuovo ciclo vincente in rossonero: "Se prendeva Sarri, dopo 25 anni avrebbe dimostrato di essere sempre avanti, come ha fatto con con me ma Berlusconi fu indeciso, ha scelto Mihajlovic  e poi si è pentito".

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Dybala, il campione del futuro

Sacchi non aveva indicato solamente Sacchi a Berlusconi ma aveva anche puntato il dito su un altro crack dei giorni nostri, Paulo Dybala. L'argentino era stato individuato come un elemento capace di spostare gli equilibri in campo: "Berlusconi è stato un grandissimo presidente, il più grande in Italia e non solo perché non ha mai pensato nulla in piccolo. Un giorno gli consigliai anche Dybala, un grande giocatore, intelligentissimo, poi finito altrove".

Sacchi e gli allenatori rossoneri

Le critiche a Montella

Arrigo Sacchi è sempre stato vicinissimo alle sorti del  Milan e ancor oggi segue con attenzione quello di Montella, in un progetto che non lo convince del tutto, nato in estate e già sgonfiatosi in autunno: "Non scrivo e non parlo mai del Milan, altrimenti oggi scriverei cose non positive. Aspetto che diventino postive per la stima che ho di Montella, anche se non ricordo un grande club che compra undici giocatori nuovi per la stagione".

La stima per Ancelotti

Col Milan nel cuore, Sacchi ricorda anche i problemi di un altro collega e amico, Carlo Ancelotti, esonerato recentemente dal Bayern "Sono dispiaciuto per il Bayern: si è dimostrata una società come le altre mentre pensavo fosse diversa. Carlo ha vinto dappertutto e le sue squadre giocano un calcio positivo.  Ha solo un difetto: tutti i grandi allenatori hanno sempre inciso sulla formazione della rosa. A Carlo, dopo Guardiola, dissi di cambiare dei giocatori, ma dovunque va accetta chi c'è".

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