Sabatini abbandona ma Suning non cambia: mercato low cost e autofinanziamento confermati
L'addio anticipato – e imprevisto – di Walter Sabatini dalla guida dell'area tecnica dell'Inter non sembra aver scompaginato i progetti sportivi del club che, faticosamente, sta cercando di emergere dalle sabbie mobili dell'anonimato in cui è caduto dall'estate post Triplete, il 2010. Otto lunghi anni di cambiamenti radicali, spesso non positivi, che hanno condotto l'Inter verso la nuova realtà attuale, costituita da una proprietà cinese e un nuovo corso aziendale.

Il progetto iniziale di Suning
Sabatini elemento centrale
In questo progetto iniziale faceva parte – ed era caposaldo – anche lo stesso Sabatini nella revisione interna della dirigenza che portò al cambiamento della proprietà e all'epurazione di alcuni uomini ‘ storici' tra cui il direttore sportivo Marco Branca. La coppia Sabatini-Ausilio sembrava la più funzionale per il progetto in costruzione, basato sull'austerity e sulla progettazione a piccoli passi a lungo termine.
Austerity tra Fair Play e Pechino
Suning ha dato via al nuovo corso sempre obbligando la società ad autofinanziarsi non per scelta voluta ma imposta dal fair play finanziario dell'Uefa e per le restrizioni del Governo di Pechino. Una scelta condivisa da Sabatini e che ha portato diversi nuovi giocatori in squadra a costi contenuti e con ingaggi in linea con il progetto. Poi, lo strappo, arrivato non per il basso profilo impostato ma per la mancanza di una vera autonomia sul campo che Sabatini pretendeva per figura ed esperienza.
Il progetto per l'Inter del futuro
Coerenza sul profilo a basso costo
Ad oggi, al netto del ribaltone tecnico, l'Inter sembra comunque convinta della bontà della strada intrapresa. L'area tecnica potrebbe andare bene così com'è con Ausilio al timone e una presenza più forte di Suning, coinvolgendo maggiormente Luciano Spalletti che in tutto ciò potrebbe acquisire maggior titolo sul mercato.
L'obbligo della Champions League
Il guado è ovviamente l'accesso alla Champions League, sempre a portata di mano ma a rischio per la sfida incrociata con la Roma, la Lazio e il ritorno del Milan. Approdare in Europa darebbe consistenza alle attuali idee e porterebbe ulteriori finanze, fondamentali per chi ha deciso di autofinanziarsi. Intanto, si continua a lavorare sempre nella medesima direzione e i recenti acquisti di De Vrij, Asamoah e Martinez ne sono la conferma.
Gli acquisti a basso impatto economico
Nei prossimi giorni ci sarà la definizione di due acquisti di peso a parametro zero: l’olandese De Vrij dalla Lazio e il ghanese Asamoah dalla Juve. E ora nel mirino c’è anche il centrocampista Bernard, a scadenza di contratto con lo Shakhtar Donetsk. L'unico esborso è arrivato per il ‘Toro' Martinez, pagato 35 milioni ma che potrebbero rientrare con gli interessi. C'è sempre da valutare l'interesse nel cedere Mauro Icardi, capitano dall'ingaggio sempre più poderoso ma soprattutto dal cartellino ‘pesante' che potrebbe valere almeno 100 milioni.
Nessun sostituto in dirigenza
Una linea di fondo che non dovrebbe perdere la coerenza che l'ha dettata. Senza ulteriori inserimenti di alcun genere, nemmeno l'intenzione di sostituire la figura di Sabatini. Se è vero che per la famiglia Zhang la decisione di autofinanziamento è quella giusta da percorrere, che la si percorra fino in fondo e senza compromessi.