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Russia, arbitro razzista insulta Hulk: “Voi neri non mi piacete!”

Durante la sfida tra il Mordovia Saransk e l’ex squadra di Luciano Spalletti, il direttore di gara si sarebbe rivolto in maniera offensiva nei confronti del brasiliano dello Zenit San Pietroburgo.
A cura di Alberto Pucci
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Il fenomeno del razzismo, in Russia, continua ad occupare le prime pagine dei giornali sportivi. A confermare quella che, purtroppo, è diventata una spiacevole e sgradevole abitudine, il ventottenne Givanildo Vieira de Souza, conosciuto dai tifosi di tutto il mondo come Hulk. Il nazionale brasiliano, allo Zenit San Pietroburgo dal settembre 2012, è stato al centro di uno spiacevole episodio con Aleksey Matyunin: l'arbitro che ha diretto la sfida tra la squadra del verdeoro e il Mordovia Saransk. Durante la sfida, Hulk si sarebbe avvicinato al direttore di gara, per chiedergli spiegazioni su una decisione presa dal fischietto russo, ricevendo come risposta un insulto razzista: "Ho cercato di parlare all'arbitro – ha spiegato ai giornalisti russi, l'attaccante brasiliano – Lui si è girato e, con fare arrogante e nervoso, mi ha detto che non dovevo sfiorarlo. Gli ho chiesto, allora, se per caso fosse razzista e lui mi ha risposto: "Sì, lo sono. Non mi piaci tu e non mi piacciono i neri"".

Un Mondiale infangato – Al centro dell'attenzione grazie ai prossimi Mondiali di calcio, la Russia rischia di vedere la propria immagine "sporcata" dai continui episodi di razzismo. Quello tra il giocatore e l'arbitro, è solo l'ultimo episodio di una lunga serie, come ha confermato lo stesso Hulk: "Purtroppo, durante le partite, ci sono sempre comportamenti razzisti da parte dei tifosi avversari – osserva il brasiliano – Tutto questo non è accettabile, non possiamo più tollerare questo comportamento. I tifosi lo fanno per innervosire un calciatore avversario, ma che sia razzista perfino l'arbitro e' una cosa fuori dal mondo". Soltanto un mese fa, Hulk era stato il bersaglio di cori beceri da parte dei tifosi dello Spartak Mosca e, prima di lui, anche un altro brasiliano (Roberto Carlos) aveva dovuto fare i conti con la stupidità ed il razzismo degli ultrà russi quando, nel marzo del 2011, alcuni di loro lo insultarono arrivando ad offrirgli una banana dagli spalti.

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