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Roy Keane contro Mourinho: “Lo prenderei a pugni”

L’ex-giocatore inglese racconta nella sua autobiografia un aneddoto sullo Special One.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Roy Keane lancia la sua nuova autobiografia: "The Second Half". L'attuale allenatore in seconda dell'Aston Villa, ex-campione del Manchester United con la cui maglia ha giocato ben dodici anni dal 1993 al 2005 vincendo sette Premier League, quattro coppe d'Inghilterra, quattro supercoppe, una Champions League ed una coppa Intercontinentale, si è raccontato a modo suo. E cioè, senza censure. Partendo da Sir Alex Ferguson: con l'allenatore scozzese, ha confessato Keane, ha rotto i rapporti dal 2006: "Molte persone hanno paura di andare contro di lui", ha detto l'irlandese durante la presentazione del libro, "ma io non ero e non sono fra quelli". Un pessimo rapporto, tanto che non nel 2012 il giocatore non partecipò all'inaugurazione della statua a lui dedicata. "Non avevo motivo di andarci, e non credo che mi avesse invitato lui in quella occasione", ha continuato l'ex-giocatore irlandese, "forse l'avrà fatto suo figlio o qualcun altro".

Altro "bersaglio" di Roy Keane è José Mourinho: all'epoca le strade del portoghese e dell'irlandese non si sono incrociate, mentre adesso che anche lui siede in panchina, il "momento" è arrivato. Dopo la vittoria del Chelsea sull'Aston Villa per 3-0, lo Special One voleva stringergli la mano, ma per Keane non si sarebbe trattato di un gesto amichevole. "La partita non era ancora finita, e con questo gesto ha voluto sminuire il mio lavoro", ha chiarito Keane, "se ci riprova lo prendo a pugni". Viene alla mente quel precedente di inizio millennio, quando cinque anni dopo essersi rotto i legamenti incrociò l'autore del fallo incriminato, il norvegese Alf-Inge Haaland: quasi a fine gara, Keane lo colpì direttamente sul ginocchio, mettendo fine alla sua carriera. Per lui cinque giornate di squalifica e centocinquamila sterline di multa. Ma lui, scrisse la Gazzetta dello Sport nel 2008 citando una sua autobiografia precedente, replicò così: "Avevo aspettato abbastanza. L'ho colpito dannatamente forte. La palla era là, credo. Beccati questo, str**. E non provare mai più a ghignarmi in faccia che sto simulando un infortunio".

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