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Roma, curve chiuse contro Sampdoria e Inter

Il Giudice Sportivo serra i settori dell’Olimpico per i cori discriminatori contro i napoletani durante la sfida di Coppa Italia.
A cura di Maurizio De Santis
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La mannaia del Giudice Sportivo s'è abbattuta sui tifosi della Roma e sullo stadio Olimpico. I cori discriminatori contro i napoletani hanno fatto sì che sia la Sud sia la Nord restino chiuse in occasione di Roma-Sampdoria (16 febbraio) e di Roma-Inter (2 marzo). Provvedimento fortemente penalizzante per il club giallorosso, sul quale verteva una sospensiva, e punito per la recidività delle propria tifoseria: la nota stonata in una serata di sport sono stati i cori continui della parte più calda dei sostenitori capitolini verso gli ospiti (“Vesuvio, lavali col fuoco”) e una serie ripetuta, da entrambe le parti, di lanci di fumogeni e qualche bomba carta a inizio match. A corredo del provvedimento anche le ammende: 80mila euro per la Roma (50mila sempre a causa dei cori anti-napoletani, 30mila per lancio di bengala e oggetti); 15mila per il Napoli (per lancio di bengala e oggetti).

Cosa c'era scritto a referto. "Durante il controllo gara – si legge nel comunicato – i tre rappresentanti della Procura si disponevano come segue: uno al centro del campo in posizione intermedia tra le panchine, uno verso l'angolo tra Curva Sud e Monte Mario e l'altro fra Curva Nord e Monte Mario. Tutti e tre i rappresentanti percepivano in modo chiaro e forte il coro ‘lavali lavali lavali col fuoco o Vesuvio lavali col fuoco' intonato dai tifosi romanisti della Curva Sud intera al 15′ del primo tempo e al 46′ del secondo tempoAnalogo coro proveniente dalla Curva Nord, al 2′ del primo tempo veniva percepito chiaramente dai due rappresentanti situati verso la Curva Nord e al centro del campo. Identico coro intonato al 30′ del secondo tempo veniva percepito dal rappresentante più vicino alla Curva Sud e interessava l'intera curva".

La motivazione. "La condotta dei sostenitori della Roma – è la motivazione del Giudice Sportivo – integra inequivocabilmente gli estremi del comportamento discriminatorio per motivi di origine territoriale, rilevante ai fini sanzionatori per la sua dimensione, coinvolgente una rilevante parte degli spettatori occupanti i settori denominati Curva Nord e Curva Sud, e per la sua percettibilità reale, puntualizzata dai collaboratori della Procura federale".

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