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Ronaldo stacca Ibrahimovic e il Pallone d’Oro è più vicino (video)

CR7 con i 4 gol nello spareggio (1 all’andata, 3 al ritorno) ha trascinato il Portogallo ai Mondiali.
A cura di Marco Beltrami
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E' Cristiano Ronaldo ad uscire vincente nella sfida tra le due autentiche macchine da gol, tra  i due assoluti fuoriclasse incrociatisi nello spareggio tra Svezia e Portogallo (vinto dai lusitani 3-2 in trasferta dopo l'1-o dell'andata). I 4 gol di CR7 hanno regalato ai lusitani l'accesso a Brasile 2014, vanificando la doppietta di Ibracadabra.  I due restano comunque due fenomeni che affrontano in modo differente il mondo del calcio ma che sono accomunati dal talento cristallino e da un ‘nemico' che li unisce: quel Leo Messi che da anni sta rubando loro la scena internazionale. Ma adesso, la ‘Pulce' è ferma ai box e lo spareggio per Brasile 2014 è un antipasto che potrebbe risultare decisivo per la conquista del prestigioso trofeo per la stella del Real Madrid che è diventato il favorito numero 1.

Gli artisti del gol: 55  gol in 44 gare da inizio stagione – Nessun riferimento diretto l'uno dell'altro, una semplice quanto naturale indifferenza di chi si erge a migliore, primus inter pares, non soffermandosi a guardare altri. La supponenza dei campioni, verrebbe da dire perchè Zlatan e Cristiano, benchè diversi, hanno più cose in comune di quanto non vogliano nè ammetteranno mai: sono due artisti del calcio, al momento i migliori, giunti contemporaneamente all'età della maturità che li contrappone in sfide epocali. Lo spareggio mondiale che ha sorriso al portoghese sarà solo l'antipasto alla corsa al Pallone d'Oro. Sono loro le stelle del firmamento dei fenomeni, autentiche macchine da gol. Cr7 forse parla meno ma fa parlare per se i numeri di questo inizio stagione: 32 gol in 23 partite, otto gol in sei gare in nazionale. Ibra non è però da meno: ha già segnato 15 gol in 17 gare con il Psg e quattro in sei partite con la Svezia.

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Ibracadabra, l'uomo delle magie – Se poi si va a guardare la carriera, allora l'elenco da entrambe le parti sarebbe ancora più ricco, quasi infinito. Zlatan è stato soprannominato giustamente "Mister Scudetto": laddove è andato ha sempre vinto il campionato di competenza con una media straordinaria (9 vittorie nelle ultime 13 stagioni in giro per l'Eruopa, dall'Eredivisie, alla Serie A, alla Liga e la Ligue1). Scontroso, cattivo, prepotente. Di Ibrahimovic si è detto di tutto e si potrebbe dire di tutto anche perchè lui è il primo a creare e costruire appena può il suo mito, dai famosi ‘mal di pancia' alle ‘biografie' al veleno, fino alle liti epocali (con Guardiola) o agli amori intramontabili (Mourinho). Ma l'aggettivo che più si adatta allo svedese è quello di ‘determinante'. Ibrahimovic ha dimostrato sempre e comunque di avere la forza e la classe di trascinare intere squadre al successo. A patto di avere dalla sua l'immagine integra della stella assoluta, mal sopportando la condivisione della scena. Una macchina da gol, di successi e di soldi. In 14 anni di carriera ha cambiato 7 squadre, ogni volta ottenendo contratti sempre più lauti, sempre più ricchi. Sapendo sempre ricompensare con le sue magie chi ha scommesso su di lui.

Cr7, il ‘soldato' del gol – Cristiano Ronaldo è come lo svedese l'incarnazione della ‘diva' del calcio: personaggio, protagonista, prima donna. Donnaiolo, piacione, modaiolo. Anche militaresco (Blatter ne sa qualcosa nella sua ultima pantomima che ha scatenato imbarazzi e polemiche). Anche di lui come per Ibra si può dire di tutto, ma la verità è che Cristiano Ronaldo è altrettanto ‘determinante' del suo collega svedese. Se Ibra è ‘Mister Scudetto', Cristiano è ‘Mister Gol', un autentico infallibile cecchino. In 541 partite giocate in carriera ha segnato ben 353 volte e nella sua attuale avventura madridista ha una media che farebbe impallidire lo stesso Pelè (recordman assoluto con 1.281 gol in 1.363 partite): 225 reti in 216 partite ufficiali. E se Cr7 al contrario di Zlatan ha dedicato la sua carriera a solo due squadre (Manchester United e Real) non di meno può vantare allori e trofei, dimostrando con impressionante costanza la sua assoluta capacità di essere decisivo e vincente.

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Il neo della Nazionale – Se proprio si vuole cercare un neo, che accomuna i due, lo si deve ricercare in Nazionale. Sia Ibra che Cr7 hanno avuto la sfortuna di militare in Selezioni di seconda fascia con il Portogallo e la Svezia che hanno spesso dato più dolori che gioie sportive. Malgrado questo, se oggi le due Nazionali sono al centro del mondo, lo devono proprio a Cr7 e a Ibra cui sono legate le pagine più belle. Nel 2004 proprio grazie a Cr7 il Portogallo sfiora il sogno del titolo europeo poi perso contro la Grecia in finale, nel 2006 porta il Portogallo al quarto posto ai Mondiali tedeschi vinti dall'Italia. Grazie a lui, il Portogallo parteciperà a anche a Euro 2008 e 2012 e ai Mondiali del 2010.  Anche Ibra in Nazionale ha spesso stentato a ritrovarsi. Con la Svezia ha un rapporto d'amore e di odio lasciando la squadra per ben due volte, nel 2006 e nel 2010. In Nazionale sono più le delusioni che i successi anche se Ibra quando scende in campo lascia sempre il segno. L'ultima sfida ha confermato questo dato anche se la doppietta segnata dal giocatore del Psg nella doppia sfida non è bastata complici i 4 sigilli del suo antagonista.

Tra gloria e Pallone d'Oro – La vittoria nel confronto diretto sembra lanciare ancor di più Ronaldo verso la conquista del titolo. L'unico ostacolo potrebbe essere quel Franck Ribery che  ha dalla sua il Triplete conquistato con il Bayern Monaco, ma già nel 2010 Diego Milito, che aveva trascinato l'Inter alla stessa impresa epocale, non arrivò sul gradino più alto del trofeo. Attualmente però CR7 sembra favorito anche su Leo Messi alle prese con problemi fisici che ne stanno condizionando la stagione e il rendimento. I gol parlano da soli anche se potrebbero risultare decisivi i trofei vinti e il portoghese, nella scorsa annata non ha raggiunto i suoi antagonisti.

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