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Ronaldo sfida CR7 e Messi: “Ai miei tempi essere il migliore era più difficile”

Il Fenomeno ha parlato di cosa significava ai suoi tempi essere il miglior giocatore del mondo. Sul trasferimento di Neymar al PSG: “Analogie con quello che è successo a me nel 1997”.
A cura di Vito Lamorte
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È uno dei dilemmi che accompagna tutti gli osservatori di calcio: come si possono comparare i calciatori che hanno giocato in epoche diverse per stilare una classifica universale? Sembra impossibile, e probabilmente lo è, viste le varianti che andrebbero calcolate per ogni epoca ma a sgomberare il campo da una parte di questi dubbi è Luis Nazario da Lima più conosciuto come Ronaldo il Fenomeno.

In un’intervista concessa alla Bild, l’ex attaccante nerazzurro e della Seleçao ha sottolineato come fosse più difficile ai suoi tempi imporsi come "miglior calciatore"e ha parlato dei due più forti atleti del mondo e di un brasiliano che, come lui, ha lasciato il Barcellona per provare un'altra esperienza.

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Ronaldo: Ai miei tempi essere il migliore era più difficile

Quello che viene considerato l'attaccante più forte di tutti i tempi ha fatto un paragone tra il periodo in cui ha giocato lui e la coppia Cristiano-Messi, che stanno cannibalizzando le ultime stagioni del calcio mondiale:

Nella mia generazione la concorrenza era molto più grande di quanto lo sia ora, senza sminuire Cr7 e Messi almeno che si batteranno ancora nei prossimi anni per il titolo di miglior giocatore del mondo, ma ai miei tempi c’erano Zidane, Rivaldo, Figo, io e poi Ronaldinho, quella era una generazione in cui essere il migliore era molto più difficile.

Ronaldo: Analogie con quello che è successo a me nel 1997

Infine Ronaldo ha parlato del trasferimento di Neymar dal Barcellona al Paris Saint-Germain e ha colto delle analogie con la sua situazione del 1997, quando lasciò la Catalogna per l'Inter:

Non ho idea di cosa ci sia dietro al suo trasferimento, potrebbe esserci un problema con la presidenza del Barcellona, come è successo a me. Ci sono analogie con quello che mi è successo nel 1997. Sono andato all’Inter e il campionato italiano allora era molto più competitivo del campionato francese di oggi.

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