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Ronaldo rischiò di morire disputando la finale dei Mondiali di Francia ’98

Il “Fenomeno” a causa di una errata valutazione del malore accusato poche ore prima di Francia-Brasile assunse un farmaco molto pericolos.
A cura di Marco Beltrami
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Ronaldo

Una notizia inquietante ha scosso il panorama calcistico italiano: Ronaldo, il “fenomeno” brasiliano ormai ritiratosi dal calcio giocato avrebbe rischiato la vita disputando la famosa finale del Mondiali di Francia ’98 tra i padroni di casa transalpini e  la seleçao.

Finalmente è stata fatta luce sulla strana prestazione di Ronaldo. A svelare cosa accadde veramente al campionissimo dell’Inter nelle ore precedenti a Francia-Brasile, ci ha pensato il professor Bruno Carù cardiologo di fama mondiale in un’intervista che andrà in onda in “La tribù del Calcio” su Mediaset Premium. Secondo quanto anticipato da SportMediaset, Ronaldo a poche ore dal match stramazzò in albergo. Il giocatore grazie all’allarme dato da Roberto Carlos, fu portato in ospedale e sottoposto agli esami del caso.I neurologi ipotizzarono che Ronaldo fosse stato vittima di una attacco epilettico e gli somministrarono un sedativo fortissimo, che sempre secondo quanto riporta Sportmediaset, può ridurre al massimo le capacità cerebrali . Il tutto giustifica poi le famose immagini di Ronaldo che scende malamente la scaletta dell’aereo al ritorno in Brasile.

In realtà il malore di Ronaldo fu dovuto ad un problema cardiaco. Infatti ecco come Carù spiega il tutto: "Successe che Ronaldo si stese sul letto per seguire il Gran Premio di Formula 1 e senza accorgersene, a lungo andare piegò la testa in modo innaturale comprimendo all'altezza del collo il glomo carotideo, un piccolo organo grande come un chicco responsabile dei meccanismi riflessi di regolazione della frequenza cardiaca e della pressione. Ronaldo ebbe quindi un calo improvviso di frequenza cardiaca e di pressione e svenne in preda alle convulsioni". Il farmaco somministratogli dunque non era certo la medicina giusta per l’effettivo problema del Fenomeno, che ha rischiato davvero la vita disputando quella famosa finale.

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