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Ronaldo re d’Europa: “Vittoria per il Portogallo e per tutti gli immigrati”

CR7 solleva il Trofeo conquistato in Francia, gonfio d’orgoglio e di gioia nonostante il dolore, la rabbia e lo spavento per il fallo di Payet che lo ha tagliato fuori dalla finale. “Dedico la Coppa alla nostra gente, a tutti coloro che hanno creduto in noi”.
A cura di Maurizio De Santis
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Come in un film. La squadra perde il suo campione nel momento più bello, lui stringe i denti e prova a resistere ma deve arrendersi a quel ginocchio che gli fa versare lacrime di rabbia e paura, il gruppo si compatta e tiene duro alla Francia che martella, sfiora il gol, rischia di capitolare e poi piazza il colpo del ko nei supplementari con l'attaccante ‘controfigura'. A bordo campo Cristiano Ronaldo passa dal pianto e dalla disperazione alla gioia infinita scandita dalla personalità che lo porta a sovrapporsi al ct Santos, fargli da ombra nella fase cruciale del match, ‘invadere' il campo per incitare i compagni, urlare ogni cosa fino ad abbracciarli tutti, saltellare su una gamba sola (la destra) perché quell'altra gli fa male e teme che quella botta presa da Payet possa avere conseguenze peggiori. Ci penserà un'altra volta.

Cristiano Ronaldo saluta i tifosi portoghesi, i lusitani hanno vinto Euro 2016
Cristiano Ronaldo saluta i tifosi portoghesi, i lusitani hanno vinto Euro 2016

L'epilogo è da trionfo assoluto. Nani si avvicina e gli rende la fascia di capitano: sul palco, a sollevare quel trofeo, che ai lusitani era sfuggito dinanzi al loro pubblico al cospetto della Grecia per uno sgambetto degli dei del pallone, deve essere lui e avere al braccio i gradi di capitano.

Dedico il successo a tutti i portoghesi e tutti gli immigrati – ha raccontato a caldo CR7 -. Ho provato a giocare lo stesso nonostante l'infortunio ma il mio ginocchio si stava gonfiando e non ce l'ho fatta perché avevo troppo dolore. Non è stata la finale che volevo ma sono molto felice. E' un trofeo dedicato al mio popolo, per tutti gli immigrati, per tutti quelli che credevano in noi.

La Champions prima, l'Europeo e adesso gli manca solo il Pallone d'Oro per mettere in bacheca un 2016 da incorniciare. Lui piange di gioia, come aveva ammesso alla vigilia del match, Messi è il rovescio della medaglia: il portoghese vince in finale, la Pulce ha perso la terza consecutiva con l'Argentina. I flash dei fotografi lo accecano, le telecamere sono puntate su di lui, su CR7 uomo brand e calciatore giunto all'apice della carriera anche con la maglia del suo Paese.

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