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Ronaldinho, la politica dopo il calcio: all’ex milanista offerto un posto da senatore

Il Partito ecologico nazionale del Brasile, ha proposto all’ex Pallone d’oro di candidarsi per lo Stato di Minas Gerais. Nei prossimi giorni l’ex stella della “Selecao” deciderà del suo futuro da politico.
A cura di Alberto Pucci
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A Bebeto e Romario, due grandi icone del calcio brasiliano, potrebbe presto aggiungersi un'altra bandiera della "Selecao". Dopo i suoi due illustri predecessori, anche Ronaldinho sarebbe tentato di cambiare vita e di buttarsi in politica. Come riferito dai media del suo paese, l'ex talento di Paris Saint-Germain, Barcellona e Milan, che ricopre anche la carica di ambasciatore nel mondo del club blaugrana, è stato infatti invitato dal "Patriotas" (ex partito ecologico nazionale) per concorrere ad un posto di senatore nel Minas Gerais: Stato la cui capitale è Belo Horizonte.

L'ex giocatore ha preso atto dell'offerta e deciderà nei prossimi giorni, quando incontrerà il segretario nazionale del partito, Jair Bolsonaro, probabile candidato alle presidenziali del 2018 e considerato il principale leader dell'estrema destra verde-oro.

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A dicembre la risposta del Gaucho

Insieme a lui, sarebbe stato indicato come possibile onorevole del partito anche Matheus Nolasco de Oliveira, ex attaccante dell'Atletico Mineiro e conosciuto da tutti i tifosi con il nome di Somàlia. La possibilità che Ronaldinho si candidi al ruolo di senatore, dipenderà molto dall'approvazione anche di suo fratello Assis: da sempre braccio destro del "Gaucho" e uomo spesso influente sulle decisioni dell'ex numero dieci della nazionale brasiliana.

L'incontro decisivo tra i due fratelli e il candidato alle presidenziali Jair Bolsonaro, avverrà il prossimo 8 dicembre a Belo Horizonte. Nell'attesa, sta ancora facendo discutere la dichiarazione di Ronaldinho rilasciata qualche giorno fa a "Goal.com". Intervistato in merito all'eventuale partenza dal Barcellona di Leo Messi, il brasiliano ha risposto in modo eloquente: "Sono un suo amico intimo e se il cuore dovesse dirgli di lasciare il club blaugrana, anche se sono un ambasciatore del club, sosterrei la sua decisione".

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