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Roma, Verde: “Dovevo andare alla Juventus, poi una nevicata bloccò tutto”

Il talento napoletano classe 1996 si racconta: “Evidentemente nel mio destino c’era la Roma. Il Napoli? Mai rifiutato, semplicemente non mi hanno mai contattato neppure per un provino”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Strano destino quello di Daniele Verde: calciatore napoletano, che gioca nella Roma e che era stato ad un passo nientemeno che dalla Juventus. Lo ha svelato lo stesso attaccante giallorosso classe 1996, che fa parte del vivaio capitolino da quando aveva 14 anni. Dieci presenze in prima squadra quest'anno (7 in campionato, 2 in Europa League, 1 in Coppa Italia), altre 17 con la formazione primavera (8 in campionato, 6 in Youth League, 3 in coppa Italia primavera), con all'attivo anche 11 reti (8 in campionato, 2 in Youth League, 1 in coppa Italia primavera): numeri che parlano per lui, abituato a non essere al centro dei riflettori. Anche se da qualche tempo il giovane è tra i migliori nell'undici di Rudi Garcia, in crisi di risultati.

"Mi sono reso conto che se non avessi iniziato ad avere la giusta mentalità, il mio sogno si sarebbe interrotto e sarei dovuto andare via dalla Roma", racconta Daniele Verde intervistato dalla Gazzetta dello Sport, "avevo paura, forse avrei mollato il calcio". Parole che tradiscono la giovane età e l'inesperienza del ragazzo, che dall'assist decisivo dato a Ljajic a Cagliari è ormai entrato nel cuore dei tifosi giallorossi. "Mi è venuta una gran bella giocata, anche se non sta bene che sia io a dirlo. Non mi sembrava neanche vero: Ljajic, segnando, ha fatto sì che se ne parlasse di più", ha aggiunto ancora Verde, "a Cagliari le prime giocate le ho fatte col destro per non far capire che la mia forza sta nel sinistro e per non dare riferimento agli avversari. Nei Giovanissimi o negli Allievi sanno che sono mancino, ma tanto in Serie A chi mi conosce?", ha poi scherzato.

E dire che nel 2004, prima di andare alla Roma, sembrava dovesse andare alla Juventus. "Il provino saltò perhé c'era la neve, e prima che ne organizzassero un altro si fece avanti la Roma. C'erano Conti, Montella e Muzzi", racconta, "e mi presero subito, senza perdere tempo. Evidentemente era nel mio destino. Al Napoli invece non ho mai detto di no io, ma semplicemente non sono mai stato contattato neanche per un provino". Il rapporto con Montella, da allora, è sempre stato ottimo. "Ero appena arrivato e pensavo a divertirmi", spiega ancora Verde, "ma Montella, oltre a farci lavorare quasi solamente sulla tecnica, ci ha fatto capire come ci si comporta in un club professionistico e cosa bisogna fare, per scalare la montagna". Insegnamenti che pare siano serviti davvero. E chissà se un domani le due strade possano incrociarsi. Per quest'anno, intanto, c'è un secondo posto da difendere. Ed una Youth League da conquistare.

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