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Daniele Verde, la giovane stella strappata alla Juve da Bruno Conti

Classe ’96, è l’ultimo fenomeno (para)normale sbocciato domenica a Cagliari con la maglia giallorossa. Ma l’esterno mancino fa parlare di sè da quando aveva 14 anni, quando Bruno Conti lo prelevò dal Pigna Calcio bruciando la Juve che licenziò il proprio osservatore in Campania per incompetenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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Da ieri pomeriggio Daniele Verde è sulla bocca di tutti: MVP a Cagliari con due assist d'autore per i gol di Ljajic e Paredes, che hanno sancito il ritorno alla vittoria della Roma dopo quattro pareggi consecutivi. Lui, il ‘Carneade' di una gara che aveva più trabocchetti che garanzie, oggi osannato da tutti, diventando il quinto nome più hashtaggato sul twitter italiano. Un bagno di notorietà che arriva tanto improvviso e immediato quanto lo è stata l'ascesa fulminea di questo ragazzo che fino a cinque mesi fa era un “profilo nuovo” anche nella Primavera, e che adesso sta conquistandosi con merito un posto da titolare nella Roma di Rudi Garcia. Classe '96, nato come laterale sinistro arretrato ha saputo evolvere la sua crescita tattica e tecnica mostrando ottime doti da esterno alto, bravissimo con entrambi i piedi, dalla sagacia in campo capace di colmare il gap di un fisico non proprio mastodontico (170 centimetri d'altezza) ma sufficiente per far impazzire mezza Serie A quando Daniele aveva solamente 14 anni.

Tra le tante società che seguivano il giovanissimo Verde c'era anche la Juventus, in pole position nel compiere l'acquisto giusto al momento giusto. Ma i bianconeri per un volta fanno i conti senza l'oste e mentre si beano nel monitorare il giovanotto che fa vedere grandi cose nel Pigna Calcio, la Roma non perde tempo e compie la zampata vincente. Siamo nel 2010, e Bruno Conti vola in campania su segnalazione dell'osservatore della Roma in Campania che aveva visionato Verde da vicino. Subito un provino con la Roma che andò così bene che Verde firmò fin da subito, nel suo secondo viaggio nella capitale con il club giallorosso, che lasciò di stucco la Juventus che arrivò addirittura a licenziare il proprio osservatore in Campania che si era fatto sfuggire il suo immenso talento.

Come accade spesso in questi casi le tappe vengono bruciate in fretta. Nel campionato 2012/2013 la Primavera chiama Verde a dare una mano ogni tanto, giusto per testarne le qualità con i compagni più grandi e a stagione finita, in estate, entra nella squadra di De Rossi in pianta stabile. Inizia il ritiro con la Primavera in una stagione di transizione ma che è quella che porrà le basi per il lancio definitivo.  La svolta è datata 21 Settembre 2014, nella terza giornata del campionato Primavera quando la Roma batte il Catania. Nel dopo gara Alberto De Rossi, allenatore dei giallorossi, parla di Daniele Verde, a segno per il terzo gol in tre partite. “L’anno scorso nemmeno lo convocavo…  E’ un profilo nuovo per noi, conoscevamo le sue doti, ma non riusciva ad esprimerle. Quest’anno è riuscito ad integrarsi, gioca per la squadra e questo esalta le sue qualità”.

Così si giunge al Daniele Verde di questi giorni che riesce prima a conquistarsi una sedia stabile tra i panchinari della prima squadra mentre continua a segnare a raffica: 8 gol in 8 partite di campionato, 6 presenze e 2 reti nella Champions League dei giovani. Poi, con l'esordio lo scorso 17 Gennaio in Serie A: un quarto d’ora al posto di Iturbe senza le possibilità per combinare granché. Poi altre due manciate da 10′, contro l’Empoli in campionato e contro la Fiorentina in Coppa Italia. Fino all'esplosione di Cagliari dove si inventa i due assist-partita trascinando di nuovo i giallorossi alla vittoria e ai sogni di gloria che stavano svanendo.

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