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Roma umiliata a Firenze, Di Francesco: “Non mi dimetto”. Monchi: “Chiediamo scusa”

La sconfitta (7-1) subita al Franchi mette sul banco degli imputati la Roma. Il tecnico dei giallorossi, Di Francesco, è amareggiato: “Dimissioni? Lasciamo perdere questi discorsi, nella mia testa non c’è mai questo pensiero”. Il direttore sportivo, Monchi: “Gode della nostra fiducia. E’ il momento di stare vicino alla squadra”.
A cura di Maurizio De Santis
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La sconfitta per 7-1 in Coppa Italia contro la Fiorentina è una mazzata tremenda per la Roma. Il viatico peggiore in vista della sfida di campionato contro il Milan che si presenta come uno spareggio: in palio c'è la Champions, o vinci e ci metti un piede oppure perdi e dici (quasi) addio a ogni ambizione di Coppa. Cosa succederà in caso di esito negativo? Il ds Monchi per adesso non ci pensa. Meglio, scaccia i cattivi pensieri e cosparge il capo di cenere per chiedere scusa ai tifosi. Prestazione deludente, umiliante: la squadra tramortita al Franchi da Chiesa rischia il crollo psicologico e lo staff dirigente prova a fare quadrato intorno al gruppo e all'allenatore in questo momento così delicato. Non adesso, non ancora: più in là verranno prese altre decisioni.

Oggi non è un giorno per fare valutazioni ma solo per dire scusa – ha ammesso il direttore sportivo spagnolo -. Credo cheanche i giocatori hanno bisogno di sostegno. Quando si arriva ad una prestazione così, se ne esce solo insieme. Non è il giorno per punire di più, la punizione è arrivata in campo. Di Francesco? Gode della nostra fiducia.

A proposito del tecnico, è infuriato. Lo è abbastanza da mettere da parte ogni riflessione del momento. Non è sereno per farne dopo una sconfitta così umiliante. Puoi chiedere scusa e rimetterti al lavoro, perché il calendario non concede tregua. E qualunque altra cosa rischierebbe di rendere tutto più complicato.

Il mio stato d’animo non è dei migliori – ha spiegato il tecnico visibilmente nervoso e amareggiato -, le riflessioni si faranno in queste ore ed io farò le mie. Voglio capire, parlare, e riflettere. Dimissioni? Non voglio dare titoli, lasciamo perdere questi discorsi, nella mia testa non c’è mai questo pensiero. La cosa che mi dispiace di più è che nel momento difficoltà si perde la testa. Basta, così non va e non può continuare.

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