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Roma, Totti e Spalletti alle mani: “Hai rotto, vuoi comandare e invece te ne devi andare”

Nella biografia di Francesco Totti vengono menzionati alcuni passaggi del rapporto logoratosi con l’ex allenatore giallorosso, adesso all’Inter. A Bergamo, nell’aprile del 2016, i due sfiorarono anche la rissa: “Ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione”, racconta l’ex capitano.
A cura di Maurizio De Santis
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Non c'era bisogno della biografia di Francesco Totti (‘Un capitano') per capire quanto fosse logorato il rapporto con Luciano Spalletti. Le rivelazioni di queste ore altro non sono che mini spot pubblicitari per alimentare il tam tam mediatico intorno al libro pubblicato dal dirigente della Roma, l'ex numero dieci che salutò in lacrime il (suo) pubblico dell'Olimpico mentre all'ex allenatore venivano riservate solo bordate di ‘buu' e di fischi. Storia nota ma che suscita sempre curiosità quando si tratta di alzare il velo sulla sacralità dello spogliatoio. Un vecchio adagio del mondo del calcio lo definisce così, nella pratica quotidiana non mancano gli spifferi, quelli che stuzzicheranno i 300 invitati per la festa di compleanno del ‘pupone' che spegne 42 candeline.

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Vengo anch'io (alla festa). No, tu no… Ci saranno i campioni d'Italia del 2001, i compagni di ventura che conquistarono la Coppa del Mondo a Berlino 2006 e un bel po' di ex colleghi, tra giocatori e allenatori. Tutti o quasi, tranne Luciano Spalletti. Del rapporto con l'attuale tecnico dell'Inter parla tra le pagine del testo e porta alla luce cosa accadde prima di Roma-Palermo nel febbraio 2016.

Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di essere insostituibile – dice Spalletti rivolgendosi al capitano -. Hai sbagliato e adesso vai a casa.

L’allora numero dieci replicò per le rime e non risparmiò critiche: "Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il ca…? Hai una missione, portala a termine". Qual era la missione? Semplice, semplice… pensionare Totti e avviare una nuova stagione, altri equilibri all'interno del gruppo.

Rissa sfiorata nello spogliatoio. Rapporti di facciata, tregua armata, buon viso a cattivo gioco… chiamatelo come volete ma fu questo l'andazzo tra Totti e Spalletti fino a quando a Bergamo, ad aprile del 2016, i due quasi non arrivarono alle mani nello spogliatoio. Le urla del tecnico e del calciatore echeggiarono nella pancia dello stadio nerazzurro.

Basta, hai rotto le palle, pretendi di comandare e invece te ne dovresti andare, giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso – affermò Spalletti.

"È l’ultimo litigio tra me e Spalletti, nel senso che perdo le staffe anch’io e ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione". La Roma pareggiò per 3-3 proprio grazie al capitano, entrato a 13 minuti dalla fine e Spalletti fu chiaro nella disamina: "La partita l'ha raddrizzata la squadra, Totti ha fatto il gol. Dal punto di vista giornalistico e di sentimenti, ci fa piacere questa attenzione, ma è sempre la squadra che raddrizza. Mai un giocatore". Concetto chiaro.

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