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Roma, ti salva Dzeko: il pari di Bologna è un campanello d’allarme per il Barça

Passo indietro per la formazione giallorossa che, dopo aver preso il gol di Pulgar e divorato il pareggio con Strootman, ha trovato la rete solo ad un quarto d’ora dal termine con l’attaccante bosniaco. In vista della Champions, Di Francesco non può dormire sonni tranquilli anche per l’infortunio di Nainggolan. Contro Messi e compagni, servirà però un’altra Roma.
A cura di Alberto Pucci
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Sarà una Pasqua di grande riflessione per Eusebio Di Francesco, fermato a Bologna e in procinto di salire sull’aereo che lo porterà a Barcellona. A pochi giorni dalla prima sfida con il Barcellona, la Roma ha infatti pareggiato al Dall’Ara, al termine di novanta minuti giocati bene soltanto in avvio e nella fase finale del match. Bloccata in maniera perfetta dall’undici di Donadoni, che dal punto di vista dell’organizzazione e dell’attenzione ha giocato una partita perfetta, la formazione giallorossa è stata incapace di ribaltare la partita e ha messo in evidenza errori che, se ripetuti davanti a Messi e soci, potrebbero diventare compromettenti per le sorti europee del club.

La scelta di preferire inizialmente Schick non ha pagato e solo l’ingresso del bosniaco nella ripresa ha salvato Di Francesco. Con Perotti ed El Shaarawy non al meglio, e senza Cengiz Under, la Roma è così tornata a casa con un pari che suona come un campanello d’allarme non solo per il campionato, ma anche per l’imminente impegno europeo. Pomeriggio che poteva essere perfetto, invece, per Roberto Donadoni. Il tecnico felsineo, alla sua centesima panchina rossoblu, ha guadagnato comunque un punto pesante anche se non è riuscito a cancellare il tabù che resiste dal lontano 2004: anno in cui il Bologna riuscì a battere per l’ultima volta la Roma.

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La Roma al palo

Il silenzio commovente del Dall'Ara per ricordare Emiliano Mondonico e Fabrizio Frizzi, la partenza timida dei padroni di casa e l'aggressione iniziale della Roma: questa la fotografia dei primi quindici minuti di Bologna, match che per la formazione ospite è una specie di prova generale in vista della trasferta del "Camp Nou". Il 4-2-3-1 di Eusebio Di Francesco, supportato dal grande pressing di De Rossi e compagni, ha però funzionato solo fino all'infortunio di Nainggolan e alla terza rete in campionato di Pulgar (destro vincente dal limite dell'area): arrivata al minuto numero 18.

Il gol del centrocampista rossoblu, ha infatti cambiato l'inerzia della partita. Meno convincente e veloce rispetto ai primi minuti, la Roma ha continuato a costruire (e sprecare) palle gol: clamorosa quella arrivata alla mezzora, quando Strootman si è divorato il pareggio a porta vuota centrando in pieno il palo. L'errore dell'olandese, arrivato sull'unica sbavatura della difesa felsinea (molto attenta, soprattutto con i due centrali, e aiutata dal lavoro instancabile di Federico Di Francesco e Simone Verdi), ha così accompagnato le squadre negli spogliatoi per l'intervallo. Al duplice fischio dell'arbitro, sono arrivati applausi per Donadoni: bravo ad intasare gli spazi davanti all'area di Santurro e fortunato a trovare il "jolly" con il tiro del suo centrocampista.

L'urlo di Dzeko

Infuriato per la gara dei suoi nei primi quarantacinque minuti, Di Francesco ha riproposto gli stessi undici anche ad inizio ripresa, dando ancora fiducia a Schick, nonostante la poca incisività dell'attaccante ex Sampdoria. I giallorossi, poco efficaci sulle corsie esterne, hanno fatto girare il pallone lentamente, si sono intestarditi nel cercare lo sfondamento centrale e hanno lasciato pericolosamente campo al contropiede felsineo. Di fronte a tale pochezza offensiva, il tecnico capitolino ha cambiato idea e cercato di scuotere i suoi con l'ingresso di Dzeko (al posto di uno spento El Shaarawy) e con il passaggio all'ultra spregiudicato 4-2-4.

Il passaggio al nuovo modulo ha inevitabilmente schiacciato il Bologna davanti a Santurro: terzo portiere rossoblu, al debutto assoluto per la squalifica di Mirante e l'infortunio di Da Costa. A pochi secondi dall'ingresso dell'ennesima punta (Defrel, fuori Strootman), l'azzardo dell'ex mister del Sassuolo ha dato i suoi frutti e ha pagato con il pareggio di Dzeko: bravo a toccare di testa, sullo sfondamento dalla sinistra di Perotti. Nel finale grande assedio e barricate della formazione del Bologna che, in debito d'ossigeno, si è chiusa nella propria trequarti in difesa del pareggio. Dopo i minuti di recupero, sul tabellone del Dall'Ara è così rimasto l'1 a 1. Per la Roma si tratta del primo pareggio, dopo quattro vittorie consecutive. Il Bologna si porta a casa un punto prezioso e tutto sommato meritato.

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