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Roma, Szczęsny: “Torno all’Arsenal se mi richiamano”

Il portiere polacco lo ha confessato in un’intervista rilasciata in settimana ma andata in onda solo sabato sera, dopo il match con l’Inter: “Dobbiamo prendere meno gol per conquistare lo scudetto”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La sconfitta contro l'Inter ha aperto una mini-crisi in casa Roma. Ufficialmente, essendo la seconda sconfitta in undici gare, e con la vetta distante appena un punto, la squadra giallorosso può essere comunque soddisfatta di quanto fatto finora e pensare alla gara interna contro il Bayer Leverkusen, che può valere il passaggio del turno. Ma c'è un altro rovescio della medaglia: quello legato al portiere Wojciech Szczęsny: il polacco non è in discussione, ma alcune reti incassate dalla Roma di recente sono imputabili, oltre ad amnesie improvvise della difesa, anche a qualche suo errore personale.

Il tiro di Gary Medel, che è valso la sconfitta di San Siro, ha mandato su tutte le furie Rudi Garcia, che già nelle scorse settimane aveva detto che la sua squadra prendeva troppi gol ingenuamente. Poco male, quando poi se ne segnano tre: ma indubbiamente, alla lunga il gioco non vale la candela. E così ieri sera ha spiegato: "Quel tiro non lo ha fatto Johan Neeskens", ha spiegato il tecnico francese tirando in ballo lo storico centrocampista olandese, che fece le fortune di Ajax e Barcellona negli anni '70, oltre che della Nazionale dei Paesi Bassi. Come a voler dire, insomma, che quella rete si sarebbe potuta evitare. Non il primo "errore" di Szczęsny, che contro il BATE Borisov si prese gran parte delle colpe.

La vera beffa, però, il portiere polacco l'ha realizzata tempo fa, anche se è "esplosa" solo ieri sera, all'indomani della sconfitta con l'Inter. In settimana, infatti, era stato intervistato dalla trasmissione "Saranno signori del calcio", andata in onda su Sky proprio subito dopo il match di San Siro. E nell'intervista, il portiere polacco diceva: "Devo ammettere che se l'Arsenal mi richiamasse, gli direi di sì". Parole che adesso rischiano di scavare un solco tra la tifoseria giallorosso, che della "fedeltà" alla maglia ne fa un rito eucaristico, ed il portiere polacco che comunque, prima degli ultimi episodi, sembrava garantire quella sicurezza che Morgan De Sanctis non era più in grado di dare.

"Qui sto benissimo, Rudi Garcia è un vincente come Wenger", aveva specificato poi nell'intervista, aggiungendo che "per conquistare lo scudetto serve però migliorare la fase difensiva. Io preferisco vincere 5-2 che 1-0, ma dobbiamo prendere meno gol così saremo più forti e solidi per il campionato". Ma quelle parole d'amore per l'Arsenal sono rimaste ben salde nella mente di tutti: il polacco è, ufficialmente, arrivato in prestito secco, e dunque in ogni caso la Roma dovrà trattare per acquistarlo a fine stagione. Ma solo qualora il calciatore volesse davvero restare. Cosa che, da ieri sera, non appare più sicura al cento per cento.

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