Roma, Nzonzi contro il razzismo negli stadi: “Lasciare il campo può essere una soluzione”
C'è un problema razzismo negli stadi d'Italia? Sì e a confermarlo sono i diretti interessati, ovvero i calciatori. Dopo le parole di Kalidou Koulibaly ("Il sostegno che ho avuto non lo dimenticherò mai"), ecco che a parlare di questi brutti episodi che, purtroppo, si ripetono ciclicamente negli impianti sportivi della penisola è Steven Nzonzi, centrocampista della Roma. Il centrocampista francese ha affrontato l'argomento razzismo nel calcio italiano parlando con i tifosi sulla piattaforma Reddit:
Penso che il problema esista, visto che episodi del genere si sono verificati più di una volta. Dovrebbero davvero cercare di trovare una soluzione. Di sicuro non avrebbero dovuto punire Koulibaly, perché in quella situazione per valutare bene bisogna mettersi anche nei panni del giocatore. Nessuno può sapere come uno può reagire a una cosa del genere fino a quando non ti succede personalmente: essere fischiato in quel modo è davvero molto offensivo per qualsiasi giocatore. Sicuramente in questi casi uscire dal campo potrebbe essere un modo per affrontare il problema in futuro. Perché penso che la reazione ad una cosa del genere debba essere dura e ferma, altrimenti non cambierà mai nulla. Rispondere con una reazione così forte farà si che chi è responsabile di questi gesti magari la volta seguente ci penserà due volte prima di commettere lo stesso errore.
Nzonzi ha parlato della Nazionale francese e di come sia sempre stato il suo sogno quello di giocare con la maglia dei Blues:
Beh, ovviamente c’era molta competizione, soprattutto a centrocampo, per entrare a far parte dei convocati della Nazionale francese, ma penso che il trasferimento al Siviglia mi sia stato di grande aiuto in questo senso: con gli spagnoli ho iniziato a giocare nelle finali di Europa League, nelle partite di Champions League, nelle grandi sfide della Liga. Questo step mi ha sicuramente aiutato a migliorare rapidamente e a ricevere la chiamata con la Francia. Giocare in nazionale era decisamente una mia grande ambizione, da sempre, mi ha reso davvero felice.
Infine il centrocampista giallorosso ha spiegato qual è la cosa più difficile da imparare per giocare nella sua posizione:
Probabilmente la tattica, il modo di posizionarsi in campo. Ci vuole tempo per imparare tutto: sapere dove devi essere tu e dove i tuoi compagni di squadra in campo, quando far movere il pallone e capire cosa c'è dietro di te. Il modo di giocare in Italia in generale non è così diverso dagli altri posti dove ho giocato, ma ogni allenatore ha il suo modo diverso di intendere il calcio ed è questo che devi imparare ogni volta. Il calcio italiano è molto tattico e questo mi aiuta a migliorare.