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Roma, niente miracolo. Il Liverpool sfiderà in finale di Champions il Real Madrid

Il Liverpool perde ma si qualifica per la finale di Champions League. Dopo la rete di Manè, autogol di Milner e testata vincente di Wijnaldum. Nella ripresa buona reazione giallorossa, con la rete di Dzeko e la doppietta di Nainggolan. Il 4 a 2 però non basta e all’appello mancano 2 rigori per i giallorossi: a Kiev ci va l’undici di Jurgen Klopp.
A cura di Alberto Pucci
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Sarà Real Madrid-Liverpool la finale di Champions League del prossimo 26 maggio a Kiev. La Roma saluta la competizione, dopo aver fatto tutto il possibile per arginare una squadra forse inizialmente sottovalutata, ma che si è confermata nel complesso superiore ai giallorossi. Il macigno del risultato dell'andata ha inevitabilmente pesato e ha condizionato il ritorno dell'Olimpico. Così come ha contribuito il vantaggio dei Reds: arrivato dopo soli nove minuti.

Ai giallorossi, che va l'onore delle armi per aver giocato con grinta, rimane il rimpianto dell'ottima partenza di Anfield Road (il palo di Kolarov grida ancora vendetta) e il rammarico di aver perso la bussola tra il 35esimo e il 24esimo del secondo tempo: periodo nel quale Alisson ha dovuto inchinarsi per ben cinque volte a Salah e compagni. Nel match dell'Olimpico non è bastato l'orgoglio e non è servita la vittoria finale. Il Liverpool si è confermato squadra di grande personalità e di straripante forza fisica: qualità che ora dovrà mettere in campo contro l'armata di Zidane. La Roma rimarrà davanti alla televisione, guardando da lontano quella coppa tanto sognata nelle ultime settimane.

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L'errore di Nainggolan

Alla Roma serve un miracolo. Un'impresa come quella già compiuta con il Barcellona di Leo Messi. I giallorossi partono bene, prendono in mano la partita e lasciano all'avversario solo le briciole di qualche ripartenza. Questione di pochi attimi, però, perché il Liverpool è squadra cinica, spietata e letale nelle ripartenze. Gli inglesi partono in trincea, difendono con l'elmetto ma sfruttano la prima occasione buona: errore clamoroso di Nainggolan, contropiede di Firmino e botta vincente di Manè. Il tutto dopo soli nove minuti di gioco.

La rete dei Reds manda all'aria tutti i piani della Roma. Tra il timbro del senegalese e il raddoppio di Wijnaldum (colpo di testa da due passi al 25esimo), l'autogol di Milner rianima e illude l'Olimpico. Saltati tutti gli schemi, De Rossi e compagni commettono l'errore di allungarsi e di lasciare spazi invitanti ai velocisti inglesi: bravi a scattare in profondità e a spaccare in due la squadra romanista. L'ultimo sussulto, prima dell'intervallo, è un palo di El Shaarawy: il migliore nel primo tempo.

Orgoglio Roma

Pronti, via…ed è proprio il Faraone giallorosso a costruire il pareggio: botta da dentro l'area, risposta di Karius e gol di Dzeko per il 2 a 2. Trovato il pari, Di Francesco si gioca l'all in con l'ingresso di Under al posto di Pellegrini. La scelta paga, perchè il Liverpool abbassa il baricentro, barcolla e rischia su uno spunto del turco, su una conclusione ravvicinata di El Shaarawy (deviata in corner da un difensore inglese con un tocco di mano) e dopo un tiro fuori di Dzeko.

Forte di un vantaggio complessivo rassicurante, il Liverpool aspetta, fa muro davanti a Karius e riparte con Manè (imprendibile) e Salah: meno pericoloso rispetto all'andata. Gli ultimi dieci minuti, accompagnati dalla colonna sonora dei cori dei tifosi inglesi, regalano emozioni e i due gol vittoria di Nainggolan: doppietta arrivata troppo tardi, che non cambia la storia di questo doppio confronto. Il 4 a 2 premia comunque i Reds che tornano in finale di Champions League a distanza di undici anni da quel 23 maggio 2007, quando il Milan riuscì a riscattare la tremenda sconfitta di Istanbul.

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